Secco no alla separazione delle carriere da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati guidata, a Messina, dalla dottoressa Francesca Bonanzinga.

Questa mattina, nell’aula magna della Corte d’appello di Messina, gremita di magistrati e avvocati,  si è svolta l’assemblea aperta alla cittadinanza sulla riforma della giustizia tanto contestata da più parti. Oltre al presidente dell’Anm, sono intervenuti Luigi Lombardo, presidente della Corte d’appello di Messina, Antonio D’Amato, procuratore della Repubblica di Messina, Stefano Agosta, docente di diritto costituzionale Unime, Paolo Vermiglio,  presidente dell’ordine degli avvocati, Filippo Aldo Liparoti per Libera Messina, dott.ssa Carolina La Torre, magistrato, ed Enrico Pistorino per Addiopizzo.

Presenti in aula, anche la dottoressa Laura Romeo, presidente della sezione lavoro del Tribunale, Pietro Patti, segretario CIGL, Daniele Ialacqua, comitato “No ponte”, ed altre associazioni locali.

Durante il dibattito, i magistrati hanno sottolineato l’inutilità della riforma che appare un pericolo per la democrazia e per i cittadini, oltre che origine di dispendio di denaro pubblico.  Infatti, il Csm verrebbe sdoppiato in 3 organismi: un Csm per i magistrati,  un Csm per i PM, e l’Alta Corte disciplinare. Inoltre, la figura del Pubblico Ministero verrebbe svuotata di valore, facendolo diventare una sorta di avvocato dell’accusa di stile anglosassone. I magistrati, quindi, vedono in questa riforma uno stravolgimento agli articoli 109 e 112 della Costituzione.  Dal loro punto di vista, gli avvocati guardano con diffidenza la riforma proposta dal governo. In particolare, il presidente del Coa, Avv. Paolo Vermiglio richiede la necessità del dialogo tra le parti in causa, sposando in pieno la linea del presidente nazionale del Cnf, avv. Francesco Greco, a difesa della Costituzione, non nascondendo  però, che una parte delle Camere Penali sono favorevoli alla separazione delle carriere. Infatti, alcuni penalisti vedono la struttura della magistratura antiquata, risalendo, la suddivisione attuale, al ministro Grandi del governo Mussolini (1941). A sostegno delle proprie idee, le camere penali portano, ad esempio, il Portogallo, dove vige la separazione delle carriere senza difficoltà. 

Il dibattito resta aperto, mentre la protesta proseguirà nel pomeriggio con una tavola rotonda alla libreria Feltrinell a partire dalle ore 17,30.