La fase post-congressuale del Partito Democratico messinese si può, appunto, definire ad alta tensione.

L’entusiasmo, portato dalla nomina di Armando Hyerace segretario provinciale del partito, è stato subito smorzato dai 49 delegati della corrente di Alessandro Russo che hanno disertato l’assemblea congressuale, portando grande scompiglio trai militanti.

Lo stesso Alessandro Russo, raggiunto ai nostri microfoni, ha chiarito che non si tratta affatto di questioni di poltrone, anzi, il desiderio suo, e dei tesserati che lo appoggiano, è quello di riportare il PD a grandi livelli, in una città, come Messina, che non è solo di centro-destra, ma che la storia recente ha dimostrato di poter sposare le idee, le persone ed i progetti, come il caso di Accorinti prima e De Luca poi. 

Russo chiede che la propria mozione venga riconosciuta solo per fare grande il partito, coinvolgere le minoranze del partito e crescere come forza politica. “La diversità e la pluralità delle posizioni, anche il confronto acceso tra le posizioni interne del partito, è anche una ricchezza”.

Ed ancora Russo inquadra il PD come una forza che, quando è unito, riesce ad essere un magnete e trascinare le altre forze politiche alla vittoria elettorale. Sicuramente, il lungo periodo che ci sarà, dalle prossime elezioni, può permettere al PD di trovare la quadra per fare una corretta programmazione e consentire un reale pluralismo politico che, oltre ad essere ricchezza, è anche stimolo per una democrazia più rappresentativa.

Nei prossimi giorni sentiremo il punto di vista del neo segretario Hyerace, per capire il destino che attende la sinistra messinese e le prospettive di crescita futura.