Premiato nel 2019 dalla Presidente AIAE, Association of Italian American Educator, come Insegnante dell’anno, ama la Sicilia e vorrebbe conoscere anche la bellissima terra australiana. Insegnando alla Scuola d’Italy ha potuto coniare il doceo-pedagogico: “Il teatro non è solo un’arte, ma uno strumento educativo per la crescita della lingua italiana”.

Quando si intervista un personaggio famoso in Italia, “trapiantato” in America per lavoro, è entusiasmante conoscere le sue origini e gli sviluppi che lo hanno formato. L’intervistato in questione è l’attore ed educatore teatrale Massimo Zordan. Sorridente e gentiluomo nell’aspetto e nei modi, si proclama affascinato dalla Sicilia, nella quale agli esordi era giunto con una compagnia teatrale a Giardini Naxos e in provincia di Messina. Dopo essere nato a Vicenza, in Veneto, ha girato l’Italia in lungo e in largo. Proprio in Veneto parte la sua “giostra teatrale” . Una compagnia cercava attori del nord Italia, disponibili a lavorare in Sicilia. Poiché il suo primo approccio al teatro era per superare la timidezza, come tanti giovani dilettanti, ci prova e viene prescelto. Dopo il primo, il secondo e  il terzo spettacolo, si sente “risucchiare da quel vortice piacevolissimo del mondo del teatro”, da cui non riuscirà mai più a staccarsi. Ha abitato per quindici anni in Sardegna, fondando una compagnia di teatro navigante. “Era bellissimo, sottolinea, essere in barca a vela nel Mediterraneo e mettere in scena nei porti degli spettacoli incredibili”. La sua professionalità deriva da ciò che ama dì più, il teatro, nel quale si trasforma, si libera di tutto ed è, invece, un tutt’uno con il suo pubblico che ama follemente. Rammenta il periodo dell’”Accademia di arti drammatiche di Palmi”, poi come attore nel progetto “Teatri DiMare”, la collaborazione in Salute mentale della Sardegna e nel progetto “ LiveTake Italian language and improvisational “.

Dopo Roma, come tutti coloro che amano e vivono per l’arte, un periodo di crisi. Inaspettatamente incontra una persona che doveva trasferirsi in America, che gli propone di partire per New York. Accetta ed essendo consapevoli della sua esperienza teatrale viene chiamato a preparare i bambini per una rappresentazione. In seguito viene confermato per altre quattro rappresentazioni. Dopo tre mesi da turista, avendo inviato un corposo curriculum, viene convocato alla Scuola internazionale, dove insegnerà a bambini italiani, italoamericani, russi, asiatici, spagnoli. Si sente di ringraziare la Direttrice Maria Pia Palandra, che ha creduto nel suo forte ingegno, ottenendo il visto per la permanenza a New York e da lì un’ascesa sempre più brillante. Insegna per 7 anni nella Scuola d’Italia. Dal 2003 un percorso autonomo con Kairos con la regista Laura Caparrotti, una compagnia italiana, l’unica che organizza “ Il festival del teatro”, con bando in Italia. Zordan partecipa all’interno del comitato, dove vengono richiesti dei lavori in italiano. Per i vincitori, i lavori vengono poi tradotti in inglese e recitati in pubblico da attori americani. Il progetto si conclude per coloro che vengono selezionati con una mini tournée in America con la recitazione in italiano.

Massimo  ha visto l’apogeo della sua carriera nel 2012, quando ha avuto un ruolo primordiale come co-protagonista nella Commedia del “Cyrano De Bergerac”, con il prestigioso regista Alessandro Preziosi, eccezionale interprete di Elisa di Rivombrosa.  In televisione Zordan ha partecipato al film-fiction Distretto di polizia 4 e Distretto di polizia 5, dove è da sottolineare l’incontro con la regista Monica Vullo, che non conoscendo il suo talento, alla fine delle riprese, si complimenta per le grandi abilità di recitazione di Massimo. C’è anche da rievocare una sua parte graditissima in una puntata Don Matteo. Il suo approccio con la lingua inglese è decisamente migliorato, tuttavia Massimo sostiene che, bisognerebbe rimanere tutto il giorno con persone di madrelingua per un corretto English. “Occorrerebbe essere immersi totalmente tra gli americani per conversazioni più fluenti”, continua. La lingua deve divertire come l’insegnamento del teatro ai bambini, con un “goloso antipasto” di ironia e piacevolezza. Insegnando alla Scuola Italy ha potuto coniare il doceo-pedagogico. Zordan è convinto che “il teatro non sia solo un’arte, ma uno strumento educativo per la crescita della lingua italiana. Unendo questi due fattori la lingua diventa viva con la narrazione, l’improvvisazione e la creazione”. Al Consolato d’America ha conosciuto tante persone di cultura di grande spessore, tra cui nel 2019  la Presidente AIAE, Association of Italian American Educators, la giornalista Cav. Josephine Buscaglia Maietta, Radio Host e Producer del programma radiofonico “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York. La speaker Maietta ha sempre apprezzato gli italoamericani e promosso con tenacia la cultura italiana all’estero. La comunicazione direttamente dalla Presidente AIAE, di dover essere premiato come Insegnante dell’anno, lo ha reso strafelice, un titolo che ha arricchito maggiormente il suo curriculum . Massimo è stato ospite tante volte nel suo programma radiofonico. Prepara spettacoli, che vengono apprezzati da Associazioni, insegnanti e Report ed ha creato un Almanacco. L’attore-pedagogo ha creato tanti progetti e creato tante compagnie, ma il suo sogno è quello di farsi conoscere in tutto il mondo. Meriterebbe essere definito l’esploratore degli animi di coloro che vivono di teatro. Vorrebbe visitare il mondo e giungere in Australia, terra bellissima che ama molto, come ipse dicit. Ricorda che quando studiava l’inglese in America, gli insegnanti gli facevano osservare l’etimologia del vocabolo, che spesso era derivante da un inglese-australiano. Invita tutti a provare l’esperienza americana. Si rivolge a coloro che vogliono sperimentare questo viaggio, rassicurandoli che l’America apre un mondo tutto nuovo, non solo fatto di giganteschi grattacieli e luci. È pur vero che cambiano le abitudini e le conoscenze, ma gli States sono un altro “pianeta”, dove le luci di New York sono gli Italoamericani . Si accende un’energia creativa, galvanizzata e inesauribile, anche per chi viene solo in vacanza.

La nostra intervista volge all’epilogo, con un attore di grandi doti intellettive e accurata sensibilità. Un colloquio, ricerca originale con un personaggio italiano, che sperimenta sè stesso ogni giorno e che diviene immagine di una realtà nuova.

Geniale estro dal sapore diverso dal solito, ma con un cuore “ingegnoso”, tutto italiano, desideroso sempre “ di virtude e conoscenza”.