Dallo scorso sabato e fino al 29 ottobre è visitabile, presso la galleria Spazio Macos, la mostra personale di Matteo Spadaro dal titolo “Linguaggi trasversali“.
La particolarità di questa mostra è l’inserimento di lettere all’interno delle opere, lettere che sono “acronimi” o “acrostici”. Così V.I.A. diventa “Verso l’Inaugurazione Artistica”, oppure è possibile trovare una tela che racchiude alcuni villaggi di Messina come Unrra, Gescal, Cep, Iacp.
La mostra racchiude la necessità di comunicare, la voglia di comunicare o, semplicemente, comunicare la comunicazione, in un mondo dove, nonostante l’utilizzo sfrenato dei “social”, la comunicazione è distorta e mai profonda. La presentazione della mostra è stata curata dal prof. Massimo Di Bella che sottolinea il collegamento del Spadaro con un “linguaggio “DADA” che mira con grande forza ad una denuncia sociale e culturale, allora come oggi, in uno scenario di grande attualità, che si palesa in una amara consapevolezza e cioè, l’incomunicabilità che inevitabilmente porta all’indifferenza o allo scontro”. Il linguaggio trasversale impresso nelle opere del Spadaro permette, all’osservatore, di immergersi nei colori stimolando la mente “in uno stato contemplativo” che permette, anche, di dialogare con “con se stessi ed il mondo”.
Nell’intervista, Matteo Spadaro sottolinea l’aspetto comunicativo delle sue opere.