Si è svolto ieri, presso l’aula Campagna del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università di Messina, l’incontro dal tema “Istituzioni Parlamentari e intelligenza artificiale” con ospite d’eccezione il vicepresidente della Camera dei Deputati, On. Anna Ascani.
L’incontro è stato preceduto dai saluti istituzionali del prof. Giovanni Moschella, direttore del Master che ha ospitato l’evento, oltre al prof. Mario Calogero, direttore del dipartimento Scipog ed il prof Alessandro Morelli, direttore del centro studi in Diritto Parlamentare.
In un’aula piena di studenti, dottorandi, laureandi, avvocati e cultori del diritto, l’on. Ascani ha precisato come il parlamento italiano stia affrontando l’I.A. con un approccio intelligente, imponendo alcuni paletti.
Il primo paletto è basato sul rischio, ossia valutare il rischio che questa forma di intelligenza non venga usata per controllare le persone come già avviene in Cina. Un secondo paletto è la limitazione dell’utilizzo dei dati, mettendo sempre l’essere umano dietro l’utilizzo dei dati, al fine di selezionare le fonti autorevoli. L’on. Ascani ha evidenziato come il parlamento abbia coinvolto le università italiane con ben 28 progetti che permettano di migliorare il lavoro del Legislatore, anche mediante lo studio ed utilizzo dell’I.A. per scrivere una Legge di Bilancio e/o ogni tipologia di legge.
“Questa tecnologia – precisa il vicepresidente – ci può aiutare a supportare il lavoro dei documentaristi del parlamento, in particolare con un elenco comparativo con un data base della legislazione europea e di altre nazioni, permettendo di confrontare una legge con quella di altri stati, il tutto in tempo reale,”. Questo meccanismo porterebbe i documentaristi parlamentari a ridurre i tempi di ricerca e velocizzare il lavoro di redazione e scrittura di una legge. Nella parte finale del suo intervento, l’on. Ascani ha posto il problema dei limiti dell’I.A. a rispondere ad alcune domane, ponendo, comunque, l’attenzione che il Parlamento italiano, al momento, è l’unico, in Europa, ad essere più all’avanguardia nello studio dell’I.A. a livello legislativo. A fine intervento si è aperto un dibattito con molte domande pertinenti da parte di dottorandi ed avvocati presenti in aula, in particolare, sui rischi dell’utilizzo di dati “falsi” o “Imprecisi” all’interno dell’I.A. e l’importanza di un controllo umano a monte.