Agenti della Squadra Mobile della Questura di Messina e del Commissariato di P.S. di Milazzo hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari, adottata con ordinanza del G.I.P. presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), su proposta di quella Procura della Repubblica, a carico di due soggetti, gravemente indiziati per aver aggredito fisicamente e verbalmente amministratori di un comune della fascia tirrenica, cagionando l’interruzione della fornitura di acqua potabile secondo l’ordine determinato dalle Autorità; fatti per i quali sono stati contestati i reati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale e interruzione di un pubblico servizio.
In particolare, al fine di fronteggiare la sempre più pressante crisi idrica, l’Amministrazione comunale aveva programmato le attività di rifornimento di acqua delle diverse aree cittadine sulla base di criteri razionali e rispondenti, anzitutto, ad un ordine di prenotazione, con l’intento di assecondare con particolare priorità le R.S.A., le famiglie con disabili e, di seguito, le attività commerciali.
Orbene, lo scorso mese di agosto, durante le operazioni di rifornimento di acqua potabile all’interno di un condominio, gli stessi amministratori comunali, presenti durante le attività di distribuzione a mezzo autobotte, sono stati contattati da alcuni soggetti intervenuti sul posto al fine di condizionare le modalità di approvvigionamento a favore di uno stabilimento balneare della zona.
In un crescendo di gesti intimidatori, i pubblici ufficiali, che inizialmente si erano frapposti, sono stati apertamente minacciati ed aggrediti; tra gli aggressori, uno in particolare ha anche speso la propria caratura criminale di appartenenza a noto clan mafioso messinese.
Gli sviluppi investigativi, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto Dr. Giusppe Verzera, hanno consentito di accertare che in una escalation di condotte gli amministratori, pressati dalle gravi minacce ricevute, avevano sospeso il rifornimento in corso e dirottato l’autobotte allo stabilimento balneare per garantire la fornitura d’acqua, imposta con la forza delle intimidazioni, scavalcando il legittimo ordine predisposto dalle autorità.
Sulla scorta degli elementi di responsabilità raccolti dalla Polizia di Stato, la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto ha richiesto un provvedimento restrittivo al G.I.P., che ha condiviso il quadro probatorio prospettato ed ha applicato la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti degli indagati, uno dei quali in un primo momento si era reso irreperibile. È stato arrestato nella tarda serata di ieri all’esito di intense ricerche da parte degli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Milazzo.