Carmelo Venuto, batterista della band “The Caleps” si esibisce con successo anche in Florida. Dall’Italia all’America abbracci alle comunità degli italiani all’estero. L’Italia scrigno dei ricordi da non dimenticare.
Quando si dice che la simpatia è il primo ingrediente della bellezza…
Faccia simpatica dal sorriso smagliante, quella di Carmelo Venuto, il siciliano di Brooklyn. Il 29 settembre del 1967, quando aveva 13 anni si è trasferito insieme ai genitori, ai 3 fratelli e le 2 sorelle, da Porto Empedocle, provincia di Agrigento, in America. Furono i parenti della sua mamma, già in America, che li aiutarono a trovare casa negli Usa. Tutta la famiglia era felice di tentare il sogno americano. I primi tempi per Carmelo non furono molto facili, ma dopo circa sei mesi, superato il periodo della lingua, si rende conto del nuovo mondo.. È affascinato da quella metropoli dai grattacieli giganteschi e il distacco dall’Italia trova conforto nella musica. Il suo papà, Giovanni è stato anche lui musicista, suonava la fisarmonica in maniera pazzesca. Un giorno Carmelo ritornò a casa con una chitarra, ma poiché non aveva molto tempo perché lavorava in un Bar, fu suo fratello che da autodidatta imparò a suonarla. Allora “Mr. Johnny”, il capofamiglia, comprò una fisarmonica che da eccezionale fisarmonicista, sembrava parlare al tocco delle sue mani. Essa divenne lo strumento dell’altro figlio. Carmelo, intanto, aveva compiuto 16 anni ed era appassionato di percussioni. “Impazziva” per la batteria e insieme ai suoi brothers formò il più importante gruppo anni ‘70, “The Caleps”.
Fu il padre a scegliere il nome, dalle iniziali dei nomi dei componenti che ne facevano parte. The CALEPS erano Carmelo, Angelo, Lorenzo, Enzo, Peter, Sal. Si sa, gli italoamericani sono molto solidali tra loro, dunque, il gruppo, ormai fortissimo, si fece conoscere diventando superpopolare nella comunità italo-americana. Molti i concerti, tra cui tre volte al Columbus Day, al Teatro Walker, alla Carnegie Hall di New York City con Sammy Davis Jr., Dean Martin e Tony Bennett, con Gloria Gaynor e molti gruppi italiani, tra cui I Pooh, I cugini di campagna, Homo sapiens, I Beans, Totò Cutugno, Nicola Di Bari. Si è esibito per il sindaco Rudolph Giuliani, l’ex senatore Alphonse D’Amato, e l’ex senatore Robert De Carlo. I Caleps avrebbero dovuto esibirsi anche con Frank Sinatra, the Voice, ma per vari motivi non fu possibile. Uno dei ricordi più importanti, la performance per il Presidente Reagan, a Miami, in Florida, nel 1983. Nel 1979 ha registrato un album dal titolo “Soccer” entrando nella top ten americano . Una splendida carriera artistica in tutte le piazze e grandi teatri d’America con ingaggi anche in Italia. Apprezzato dalle comunità italoamericane, ha conosciuto tanti anni fa l’Associazione AIAE, con la sua Presidente, la giornalista Castelvetranese, Cav. Josephine Buscaglia Maietta, Promoter e Producer della trasmissione radiofonica “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York, per il contributo culturale e la diffusione dell’italianità in radio. Spera di poter riuscire a realizzare i progetti che si prefigge per i connazionali. Il nostro italoamericano Carmelo vuole salutare tutti gli italiani all’estero, in particolare i batteristi dall’Italia all’Australia, dove ha tanti cari amici e fans.
Chiede ai “drummers” emergenti di studiare e di essere unici e mai uguali ad altri. Questa la lezione che hanno imparato i “The Caleps”. Ringrazia la moglie Rosaria di Castellammare del Golfo di averlo sempre appoggiato, i suoi figli, Giovanni, Maria, Lucia, Giovanni Paolo, Stefano, chiamato Steven che è un noto giovane batterista in America. Gioie infinite per la famiglia di Carmelo Venuto, che in meno di tre anni si è arricchita di tre meravigliosi nipoti. Si augura che gli italiani andando in America possano riconoscere i luoghi in cui gli italiani a cui abbiano contribuito a dare splendore con il loro apporto. Per il futuro invita gli italoamericani ad essere sempre attivi nella comunità.
Il suo abbraccio va a tutti gli italiani all’estero, che ama in maniera incondizionata. È vicino alle comunità di Brooklyn e Florida, dove spesso si esibisce nei locali, insieme al fratello Angelo.
L’America è meravigliosa, ma l’Italia è lo scrigno dei ricordi, che mai nessun italiano potrà dimenticare. Alla sua Sicilia dedica un “I love Sicily”, omaggio floreale, ricco di profumi di Zagare e Gelsomini, odorosi quanto l’amore di chi vive in terra straniera per la terra madre mai dimenticata.