La gestione del servizio tra siccità diffusa e stress idrico: è questo il tema della conferenza stampa indetta stamane da AMAM e Comune di Messina, che contestualmente hanno presentato le azioni programmate e i progetti in corso predisposti per soddisfare le richieste idriche dell’utenza e salvaguardare la preziosa risorsa acqua.

Si è tentato di fare il punto della situazione rispetto all’attuale crisi del settore idrico, partendo dal trend registrato a livello siciliano e nazionale. L’emergenza che stiamo vivendo, infatti, non riguarda solo Messina ma tocca l’intera regione, nel cui contesto la nostra è la città che meno ragioni per cui preoccuparsi.

La problematica della siccità diffusa impone una gestione responsabile del bene, a partire dalla cittadinanza che, come più volte ribadito dal primo cittadino, è chiamata a un uso parsimonioso dell’acqua. Dall’altra parte, l’amministrazione comunale e l’AMAM hanno promesso che faranno il possibile per ridurre al massimo i disagi, purtroppo inevitabili stante anche la carenza di piogge che si accompagna alla bella stagione. Strumenti straordinari e azioni mirate sono stati già messi in atto al fine di rispondere ai bisogni di cittadini e attività commerciali: sono stati dunque definiti in sinergia da Comune, Protezione Civile e AMAM, piani organizzativi e misure a supporto della popolazione che possano ridurre il più possibile – ed è questo l’obiettivo principale – i disagi da patire. L’intento è quello di poter disporre di più acqua proveniente da fonti di approvvigionamento alternative al fine di mitigare l’emergenza e a riguardo si stanno reperendo nuove risorse che vadano a colmare il gap idrico causato dalla diminuzione del pescaggio di acqua dai pozzi. Un gap determinato anche dall’abbassamento di circa un metro e mezzo della falda acquifera, che per la verità non sta ancora comportando una riduzione dell’erogazione di acqua. Il vero problema sono infatti sorgenti e pozzi ormai sempre più a secco, una penuria di acqua che ha portato già anni fa ad attivare un vasto progetto di ricerca idrica i cui risultati torneranno adesso molto utili. A breve, nel giro di una settimana o più, burocrazia permettendo, dovrebbero essere attivati i pozzi di Briga che, nell’ambito di azioni di buona prassi calate in un sistema caratterizzato da un uso intelligente e parsimonioso del bene, daranno una mano a mitigare i disagi. Si lavora poi per limitare al massimo le perdite dalle condotte e proseguono quindi gli interventi per evitare che preziosi litri di acqua vadano così sprecati lungo il sistema di tubazioni.

Al momento non si registrano grossi problemi, malgrado la distruzione idrica sia stata ridotta di qualche ora rispetto al giugno dell’anno scorso. Mediamente, l’erogazione ha subito e continuerà a subire un calo di una o due ore, che possono anche diventare tre nel caso di villaggi ed aree collinari, dove sono noti i problemi di pressione. Il centro città, servito dalla condotta Fiumefreddo, è quello che al momento è stato interessato da una riduzione idrica minore; discorso a parte per le altre zone di Messina, ognuna delle quali riceve acqua da punti di captazione e sorgenti differenti, con conseguenti livelli di acqua disponibili molti diversi tra loro. Già pre allertato il COC, pronto a intervenire con il servizio autobotti e il supporto alla cittadinanza. L’invito della giunta Basile e dell’AMAM resta sempre lo stesso: fare un uso oculato e parsimonioso dell’acqua ed evitare gli sprechi. Sul sito AMAM sono stati pubblicati i nuovi orari di distribuzione dell’acqua.

Presenti all’incontro con i giornalisti il sindaco Federico Basile, gli assessori per delega Francesco Caminiti e Massimiliano Minutoli, il direttore generale dell’ente Salvo Pucci e la presidente AMAM Loredana Bonasera, unitamente ai componenti del CdA Alessandra Franza e Adriano Grassi e al direttore generale dell’Azienda Acque Pierfrancesco Donato.