Le abitudini, si sa, sono dure a morire, soprattutto quelle cattive.

E ne sanno qualcosa i messinesi, o almeno quelli che in tema di smaltimento rifiuti si rivelano tuttora poco inclini al rispetto delle regole. Se pensiamo a qualche anno fa – c’è da ammetterlo -, sul versante spazzatura sono stati fatti passi da gigante e Messina ha guadagnato punti in quanto a pulizia e decoro. Tuttavia, malgrado i considerevoli progressi, la strada è ancora lunga.

A quanto pare a poco valgono le diverse strategie adottate dalla Messinaservizi Bene Comune al fine di incentivare i buoni comportamenti e contribuire così al miglioramento delle performance ambientali di Messina, una città che, a dispetto di certe immagini, figura tra le più virtuose del meridione in tema di rifiuti ed è la prima in Sicilia ad aver superato il 55% di raccolta differenziata.

Ricordiamo, a titolo di esempio, Junker, l’app adottata dalla partecipata comunale che si presenta come una vera e propria guida a portata di smartphone, allo scopo di aiutare i cittadini a differenziare correttamente. E ancora #Machitelofafare, la campagna di sensibilizzazione che intende responsabilizzare al rispetto delle buone regole e contrastare l’abbandono selvaggio della spazzatura servendosi dei social media, dove periodicamente vengono pubblicati i filmati che immortalano i trasgressori “beccati” dalle fototrappole ad abbandonare rifiuti per strada. Iniziative assolutamente apprezzabili, che al momento, però, non sembrano ancora sortire gli effetti desiderati: una guerra, quella dichiarata dall’amministrazione comunale e dalla Messinaservizi Bene Comune contro gli zozzoni, ancora ben lontana dal definirsi conclusa. Basti notare, infatti, come in alcune zone della città si continuino ad adottare condotte irrispettose dell’ambiente e del vivere comune.

Siamo andati a documentare le condizioni in cui versano alcune località non molto distanti dal centro e abbiamo constatato come purtroppo non sia necessaria una lunga ricerca per rinvenire pattume ove certamente non dovrebbe trovarsi. Rifiuti di ogni tipo accatastati sul ciglio della strada, materiali di scarto che invece di essere opportunamente smaltiti nelle isole ecologiche finiscono per accumularsi in slarghi e spiazzi, dove si vanno così a creare discariche abusive, spesso proprio a ridosso di abitazioni. A Giostra ma anche a Camaro la situazione non è ormai più tollerabile, e a lamentarsene a microfoni spenti sono proprio le famiglie e i residenti di quei quartieri, vittime dell’incuria di quei pochi che, con le loro condotte, rischiano di vanificare il lavoro di molti. Il loro è un appello alle istituzioni, affinché con il loro intervento queste aree possano presto ritrovare pulizia e decoro.