Nella giornata di sciopero generale di 4 ore nei settori privati e di 8 ore nell’edilizia indetto da Cgil e Uil, anche Messina scende in piazza: flash-mob stamane a piazza Unione Europea, dove le categorie sindacali hanno tenuto una protesta per rilanciare il tema della salute e della sicurezza. Un presidio che oggi si carica di ulteriore significato, in quanto dedicato alla memoria e al ricordo di Vincenzo Franchina, il giovane di Sinagra che ha perso la vita in seguito all’esplosione della centrale di Suviana e a quella di tutti i morti sul lavoro.
La mobilitazione dei due sindacati punta infatti a chiedere “zero morti sul lavoro” e domanda a gran voce una giusta riforma fiscale che si accompagni a un nuovo modello sociale e di fare impresa: l’obiettivo è quello di mettere al centro delle politiche economiche e sociali il valore del lavoro.
“E’ inammissibile – tuonano Cgil e Uil – uscire di casa per andare a lavorare e perdere la vita. La mattanza non si ferma e le responsabilità del silenzio del governo nazionale sul tema della salute e sicurezza sono enormi. Nel solo anno 2023 in Italia sono morti sul lavoro 1.041 lavoratori, i provvedimenti assunti dal governo Meloni sono assolutamente insufficienti poiché, evidentemente, non si vuole affrontare con forza, decisione e convinzione una tematica che si è, ormai, trasformata in un dramma sociale.”
Priorità assoluta, pertanto, sui posti di lavoro a salute e sicurezza, possibili solo con l’introduzione di misure ben precise, a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, senza contare poi la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo. E guardando alla condizione del Sud e della nostra provincia, si ribadisce l’esigenza di puntare alla piena occupazione del Mezzogiorno.
Molteplici le richieste di Cgil e Uil in tema di salute e sicurezza: superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati; cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; far diventare la salute e la sicurezza sul lavoro un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa; rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende sanitarie; incentivare la formazione e il diritto alla formazione continua; istituire una patente a punti per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività a tutte quelle imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza; sancire il diritto di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri rappresentanti per la sicurezza e riconoscere nell’obbligo delle imprese di applicare i Ccnl e nel rispetto delle norme sulla sicurezza le condizioni essenziali per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.
Sulla riforma fiscale, si è sottolineato come lavoratori dipendenti e pensionati paghino oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute, innalzando così l’evasione complessiva. Necessario, dunque, per Cgil e Uil, ridurre il peso fiscale su lavoro dipendente e pensioni promuovere un fisco progressivo.