Si è svolto ieri, presso la Chiesa S. Maria Alemanna di Messina il convegno dal titolo “Autonomia e limiti: due facce della stessa medaglia“.

L’evento, organizzato dall’A.I.G.A. (Associazione Giovani Avvocati) di Messina,  con il patrocinio del Comune di Messina e la collaborazione dell’Ordine degli Avvocati di Messina, del Cedav e della Scuola Superiore della Magistratura, ha visto l’intervento, per i saluti, dell’assessore Liana Cannata, oltre al Presidente dell’Ordine degli avvocati, Paolo Vermiglio, il presidente del Comitato Pari Opportunità Angelo Crimi, e l’Avv. Vincenzo Ciraolo, presidente della Fondazione Forense.

Moderatore dell’evento l’Avv. Alessio Mento, presidente Aiga Messina.
Ai saluti ha partecipato il neo questore di Messina, dott. Annino Gargano, che ha intrattenuto la platea descrivendo come le forze dell’ordine si trovino, ora, all’avanguardia nei casi di reati di violenza, evidenziando che, anche un semplice squillo al 113, si possa muovere un sistema capace di individuare il numero, l’intestatario del numero e se ci sono casi di violenza domestica collegati all’intestatario dell’utenza, analisi che permette un repentino intervento delle forze dell’ordine.

Tra i relatori sono intervenuti la Prof.ssa Tiziana VITARELLI, Docente Uni.Me., la Dott.ssa Chiara RICCO, Vice Questore Aggiunto di Messina, l’Avv. Maria GIANQUINTO, Presidente CEDAV Messina, i magistrati dott.ssa Rossella Busacca e Dott.ssa Lia SILIPIGNI ed il Dott. Roberto CONTE, Sostituto Procuratore della Repubblica.

Da segnalare anche l’intervento dell’Avv. Frida Simona GIUFFRIDA, Delegata COA Messina, che ha espresso il proprio dissenso  per la declinazione al femminile del termine “avvocato” perché la toga determina una funzione sociale che esula da ogni genere: “nel momento in cui questa distinzione cesserà  vorrà dire che la discriminazione di genere è stata superata” Inoltre, la Giuffrida ha sottolineato come, ancora oggi, le donne debbano faticare a raggiungere posizioni sociali che per i colleghi uomini sono più semplici. Sulla stessa linea l’intervento dell’Avv. Rosaria Filloramo, presidente della Camera civile di Messina ,che ha sottolineato  come il fattore culturale continui a determinare che, troppo spesso, i clienti chiamino “avvocato” solo il soggetto maschile mentre la donna avvocato venga chiamata “dottoressa” o “signora”. Per la Filloramo è necessario che le donne debbano pretendere un percorso pari ed equo rispetto a quello dei colleghi uomini, in qualsiasi campo lavorativo, senza trincerarsi dietro “quote rosa” o, semplicemente, il cambio di una vocale.

L’evento è stato allietato dall’Associazione Italiana Sommelier Sicilia, oltre alla esibizione canora dell’Associazione “Note Colorate“, la Performance di danza di “Studio Danza” e la mostra pittorica dell’Avv. Giuffrida.