Si è svolta, questa mattina, presso il Palazzo D’amico di Milazzo, l’assemblea pubblica indetta da Cgil e Uil per rilanciare l’ospedale “Fogliani”.
Nel suo intervento, Pietro Patti, segretario generale della Cgil, ha evidenziato come la sanità pubblica meridionale sia un passo indietro rispetto al nord. Dati alla mano, il tasso di mortalità infantile è maggiore al sud rispetto al nord, un dato che evidenzia le carenze sanitarie esistenti. Patti ha sottolineato la necessità di potenziare l’ospedale di Milazzo anche in rapporto del comprensorio industriale perché, in caso di incidente, ad esempio, in raffineria, potrebbero non essere sufficienti né i medici né i posti letto.
Su quest’ultimo argomento Livio Andronico, segretario Fpl Uil, ha evidenziato che il “Fogliani”, nato per circa 400 posti letto, oggi ne conta solo 95. Numerosi gli interventi di operatori sanitari, liberi cittadini e medici in pensione che hanno evidenziato tutte le lacune sanitarie della provincia di Messina.
Antonio Trino, segretario Funzione Pubblica Cgil, ha sottolineato il “rumoroso” silenzio della politica sul problema, evidenziando come i più abbienti si possano curare nelle cliniche private mentre i meno abbienti sono costretti alle lungaggini del pubblico. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Ivan Tripodi, segretario gen.Uil, che ha spiegato come il privato abbia ucciso la sanità pubblica e come nessun parlamentare abbia voluto sposare questa battaglia a favore della sanità pubblica, né il sindaco di Milazzo abbia ritenuto opportuno intervenire in un’assemblea così importante.
Le aspettative comuni è che il nuovo Commissario provinciale dell’Asp possa dare quell’input per il rilancio della sanità locale pubblica. I sindacati, da parte loro, faranno il possibile per tenere alta la tensione sul problema.