In mostra al Teatro dei Tre Mestieri, l’esposizione delle opere dell’artista messinese è stata curata da Dania Mondello.

Nella piccola location della zona sud di Messina è stata ospitata la mostra dal titolo “Io, me e Amalia”, un viaggio nella sperimentazione tecnica firmata da Amalia Caratozzolo, artista classe 1983 da poco tornata nella sua città natale dopo un lungo periodo di permanenza a Roma. Nonostante la giovane età, Amalia ci racconta di un curriculum di tutto rispetto: diplomatasi in Fumetto nel 2004, dal 2010 al 2017 insegna incisione su linoleum all’Istituto Europeo di Design nella Capitale.
Il suo talento è stato notato dal Corriere della Sera, quotidiano con il quale ha collaborato per molto tempo. Collabora con il Fatto Quotidiano, curando una rubrica di satira illustrata per la newsletter femminista dal titolo “A parole nostre”.
Amalia è anche scrittrice: nel 2020 ha infatti pubblicato il volume “Pene d’amore. Manuale illustrato di sopravvivenza agli ex” con prefazione di Selvaggia Lucarelli.

La mostra “Io, me e Amalia” condensa tutto ciò che l’artista è, una forte personalità e tante passioni, tra cui quella per il cinema. Non ha un tema che possa fare da fil rouge, tuttavia mette insieme diversi soggetti legati da un particolare momento in cui sono state concepite. Alcune di esse fanno parte della precedente mostra “Per grazia non ricevuta”, in esposizione a Roma; altre mettono in primo piano la passione dell’artista per i capolavori di David Lynch.

Una mostra che, dunque, punta i riflettori sul mondo interiore della artista che spera di colpire l’attenzione del fruitore, invitandolo a gettare uno sguardo dentro se stesso.