L’Università di Messina è stata stamane teatro della cerimonia di conferimento del Dottorato di ricerca Honoris Causa in Scienze Cognitive, curriculum “Teorie e tecnologie sociali, territoriali, dei media e delle arti performative” a Marco Bellocchio, regista, sceneggiatore, produttore e docente di cinema di respiro internazionale.
In un Aula Magna gremita di accademici e studenti, Bellocchio ha tenuto una lectio doctoralis dedicata alla sua produzione cinematografica, rievocando storie, pezzi di vita e di carriera; la Laudatio, è stata affidata al prof. Federico Vitella, ordinario di Cinema, fotografia e televisione e promotore del conferimento del dottorato, che ha ripercorso le tappe del cursus honorum di Bellocchio. “Il massimo riconoscimento pubblico – ha dichiarato Vitella – deputato a chi si è dedicato ad attività produttiva, scientifica, culturale e sociale senza possederne formalmente i titoli accademici, una sorta di autodidatta della materia al quale l’Università conferisce la dignità dell’alta formazione per chiara ed inequivocabile fama e competenza.”
Da tutti ritenuto il più importante regista cinematografico italiano in vita, Bellocchio ha prodotto negli ultimi sessant’anni una trentina di lungometraggi: sullo sfondo una lunga attività creativa che gli ha fruttato altrettanti premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Nel corso della sua mirabile carriera, il regista ha saputo rinnovarsi costantemente, adattandosi ai tempi ma rimanendo fedele al suo stile e ad alcuni temi che costituiscono il suo orizzonte di poetica.
Esponente di spicco del Nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, nell’ultimo ventennio è diventato faro per il film d’autore europeo, grazie alla capacità di coniugare la sua agenda tematica con la rielaborazione continua del linguaggio filmico del suo tempo. Tra i riconoscimenti più prestigiosi si annoverano il Globo d’oro alla carriera dei giornalisti della stampa estera nel 2007, il Leone d’oro alla carriera della Mostra del cinema di Venezia nel 2011, il David di Donatello alla carriera dell’Accademia del cinema italiano e la Medaglia d’oro Benemeriti della Cultura e dell’Arte nel 2013, il Pardo d’onore del Festival di Locarno nel 2015 e La Palma d’oro onoraria al Festival di Cannes nel 2021. Da marzo 2014 è Presidente della Fondazione Cineteca di Bologna.
Tra le pellicole di successo più recenti figurano “Il Traditore”, anno di produzione 2019, “Eterno Notte” del 2022, per il quale ha ricevuto il David di Donatello per la Miglior Regia e “Rapito” del 2023, Nastro d’Argento per le categorie Miglior Film, Miglior Regista e Miglior Sceneggiatura.