Da Nord a Sud l’ultima manovra finanziaria ha fatto storcere il naso a non pochi italiani e anche a Messina la macchina della protesta si è subito messa in moto.
Cgil e Uil scendono in strada stamane con una mobilitazione che, nella giornata dello sciopero nazionale del pubblico impiego, del comparto della conoscenza e dei trasporti, ha presidiato la piazzetta antistante la sede Inps di Via Garibaldi.
Ottenere misure che alzino i salari e forniscano risposte concrete alle difficoltà sociali ed economiche degli italiani: questa in estrema sintesi la principale richiesta avanzata dalle categorie sindacali, che davanti ai pesanti tagli sociali proprio non ci stanno. I sindacati lamentano, tra le tante, la mancanza di interventi sulla precarietà, il drammatico impoverimento di lavoratori e pensionati e l’assenza di futuro per i giovani, in un quadro di politiche che continuano a dare mazzate al mondo del lavoro e al Mezzogiorno. Crescita e rilancio sono temi di assoluta priorità, come anche la necessità di ridurre le disuguaglianze ed incentivare gli investimenti in settori quali sanità e servizi pubblici, oggetto negli anni di ripetuti tagli.
E ancora la disoccupazione, il progetto dell’autonomia differenziata, la transizione ambientale ed energetica, lo sviluppo dell’industria: tutti punti che trovano nella volontà di generare sviluppo e valore per il territorio e contrastare emigrazione e spopolamento un comune denominatore.
A sventolare le bandiere in segno di protesta questa mattina il segretario generale Uil Messina Ivan Tripodi, il segretario generale Cgil Messina Pietro Patti e il segretario Uiltrasporti Messina Michele Barresi.
Previsto per il prossimo lunedì uno sciopero in Sicilia con tappa a Siracusa, dove scenderanno in piazza le principali organizzazioni sindacali territoriali.