Partita dalle mille emozioni. Gol di Ragusa arrivato all’83 e parate miracolose di Ermanno Fumagalli.

 I ragazzi di Raciti rimangono in Lega Pro ma adesso tocca programmare una stagione tranquilla.

Nell’ultima partita stagionale il Messina si presenta al Franco Scoglio sapendo che l’unico risultato da conseguire è la vittoria: pareggiare, o peggio, perdere, significherebbe retrocessione immediata in Serie D. Ezio Raciti propone alcune novità rispetto all’ undici sceso in campo ad Agropoli nella disastrosa partita di andata: Ragusa e Konate rilevano Marino e Fiorani. Grande risposta del pubblico di casa, accorso numeroso per sostenere la squadra. Presente anche il sindaco Federico Basile e il Presidente Sciotto.

Il Messina ci prova per tutta la partita a passare in vantaggio, ma la porta sembra stregata; la Gelbison, da parte sua, crea delle azioni pericolose tutte respinte dalla prontezza di riflessi di Fumagalli.

La gioia esplode al minuto 83, quando la rassegnazione segnava il volto dei quasi 7000 tifosi, ma uno scatto di Ferrini sulla fascia sinistra apre la strada che conduce al vantaggio biancoscudato grazie alla zampata vincente di Antonino Ragusa, l’uomo del destino: un messinese che salva il Messina dal baratro.

In conferenza stampa tutta la gioia del mister: “Desidero ringraziare tutti i giocatori che hanno creduto fino alla fine in questa salvezza. Un applauso particolare va al pubblico che non ha mai smesso di sostenerci e che ha dimostrato che la Serie C è una categoria troppo stretta per questa piazza. Grande il lavoro svolto da chi ha portato in questa squadra gente come Antonino Ragusa, uno che ha sempre speso parole importanti nello spogliatoi per i compagni. Tutti hanno dato una mano incredibile, nessuno credeva che ce l’avremmo fatta con 11 punti in classifica. Abbiamo disputato un girone di ritorno da incorniciare. Il futuro è tutto da decidere. Il mio consiglio è quello di non lasciare andare questi ragazzi che formano un gruppo straordinario”.