Prosegue con successo la stagione ANNO ZERO del Nuovo Teatro Scaletta con la direzione artistica di Maurizio Puglisi.

Domenica 30 marzo alle 18.30 andrà in scena IL SOGNO DI YERMA, adattamento e regia di Domenico Cucinotta interpretato da Maria Pia Bilardo, Gabriella Cacia, Elvira Ghirlanda, Maria Grazia Milioti, e Chiara Trimarchi.

Il “Sogno di Yerma” – prodotto dal Teatro dei Naviganti – è una rilettura dell’opera teatrale di Federico Garcia Lorca “Yerma”, scritta nel 1934. La pièce racconta la storia di una donna che desidera ardentemente avere un figlio, ma il suo sogno non si esaudirà a causa della sterilità che molto probabilmente riguarda il marito. Yerma in spagnolo significa, arida, secca, appunto sterile. Il destino della protagonista è nel suo nome, e contro questo destino Yerma lotta fino alla fine. La conclusione sorprende per la sua tragicità, ma non meno per il suo significato simbolico. Il marito, Juan, viene ucciso dalle nude mani di Yerma, in un modo che ha dell’inverosimile, se si pensa alla concretezza del gesto. Tale atto sovrumano ci dice che la protagonista non è più solo una donna. Essa si è tramutata in terra che urla l’orrore di non essere fecondata, di non essere più vita. E’ la vita stessa a ribellarsi di fronte alla sua negazione. Nella messa in scena tutta al femminile prodotta dal Teatro dei Naviganti, il marito Juan – controparte maschile – è assente e prende vita nei pensieri di lei, nei desideri, nella sua speranza di maternità, richiesta incessante di vita. Juan si incarna nelle parole di Yerma, parole che rimbalzano inascoltate contro le sorde pareti della loro casa.

Ad accompagnare Yerma verso la metamorfosi è un coro di serventi “Voci” – personaggi nati dal un intenso lavoro di riscrittura. Esseri non propriamente umani nella loro essenza e nelle fattezze – che con distaccata ironia (a volte con necessaria spietatezza), innescano gli avvenimenti che compongono la storia; fino all’epilogo che le vede unite (le Voci e Yerma), nello scopo di esistere malgrado la minaccia della fine.