Nell’ambito del progetto “L’opera al centro” è stata presentata nei locali del Teatro Vittorio Emanuele la mostra dei quadri dell’artista milazzese Angela Andaloro dal titolo “L’ora muta delle fate“.
Ad introdurre l’artista, l’instancabile curatore Giuseppe La Motta e la critica d’arte Giulia Maria Sidoti, che ha anche curato il catalogo.
La mostra prevede 40 opere che si perdono nei racconti personali dell’artista che pone al centro figure femminili dallo stato d’animo inquieto. L’ora muta è un tempo sospeso, la vorticosa contemporaneità nella quale veniamo risucchiati, ricolma di speranze e disillusioni.
Sentimenti contrastanti trapelano dai volti dei soggetti rappresentanti sulle tele, giovani virgulti che si aprono alla vita circondati talvolta da paesaggi nettamente definiti, talvolta da uno spaesante vuoto. La bellezza, si sa, sta negli occhi di chi guarda, e così avviene anche per Angela, che lascia al fruitore la scelta di leggere il senso profondo delle sue opere.
Per usare le parole di Giulia Maria Sidoti, “Angela nel suo linguaggio pittorico non persegue la follia per parlare di un mondo che in fondo appartiene a tutti, ma come una fata muta ci rivela cose che stanno in ognuno di noi tra le pieghe dell’anima e della mente.
Se scorriamo le pitture troviamo sentimenti non positivi, sentimenti di competizione, di lotta, ma per la maggior parte, i suoi lavori descrivono mondi interiori o a che terre e luoghi concreti vissuti con la consapevolezza di un ritorno a se stessi”.