Una vigorosa presa di distanza è stata sostenuta dal Comitato Noponte Capo Peloro questa mattina al bocciodromo di Torre Faro a proposito dei fatti di ieri pomeriggio che hanno agitato il centro cittadino.

Ad intervenire, l’avvocato Aura Notarianni, Giuliana Firtler, Daniele Ialacqua e Mariella Valbruzzi.

Quest’ultima ha raccontato i fatti: “In questi anni abbiamo fatto uno sforzo enorme per mettere insieme tutti i partiti, i sindacati e altri associazioni per sostenere questa battaglia, ma mai con scopo bellicoso. È giusto che la cittadinanza sappia come si sono svolti i fatti. Qualche giorno fa abbiamo ricevuto un volantino con su scritto Corteo carnevalesco. Poco dopo il volantino è stato oscurato. È seguita una riunione del coordinamento, dove sono venute fuori idee contrastanti. C’era chi sosteneva che scendere in piazza fosse pericoloso, che gli scontri non si sarebbero fatti attendere. Altri sostenevano le buone intenzioni del corteo, presentandolo come una semplice sfilata carnevalesca per le vie della città, e che quindi non sarebbe stato opportuno mostrare all’esterno una spaccatura nel Coordinamento.
Noi siamo molto rispettosi delle attività di ogni Comitato, ognuno possiede una propria autonomia di lavoro, di lotta e di metodo. Per tale ragione non abbiamo scritto nulla contro questa manifestazione, forse sbagliando. Da parte nostra il rispetto si mostra con il lasciare ad ognuno di agire nel segno della piena responsabilità delle proprie azioni: ogni movimento deve prendersi la responsabilità, di gruppo e/o personale, delle azioni che fa, sapendo che qualsiasi cosa si faccia le conseguenze ricadono poi sull’intero movimento.
Mi sono fatta alcune domande sugli eventi di ieri: innanzitutto perché chi ha organizzato il corteo non ha avvertito la necessità di bloccare questi ragazzi, un gruppo sparuto di giovani che non ha avuto remore a deturpare un monumento pubblico. Ma perché nessuno dei presenti al corteo si è avvicinato a loro per bloccarli? La libertà di espressione va tutelata ma non a questo prezzo”.

La riunione ha poi messo in evidenza gli ultimi sviluppi della battaglia contro il Ponte.

Al centro dell’ordine del giorno la raccolta fondi per chiedere a tutti i cittadini di stringersi accanto a chi, in maniera civile e responsabile, si è sempre opposto alla costruzione di quest’opera.
104 cittadini sono state condannati, in base ad un calcolo ed a un principio  sconosciuti (e su questo pende ricorso), a pagare 340 mila euro alla Società Stretto di Messina Spa

Per dare il proprio contributo:

IBAN: IT85G0503416504000000002792

Intestato a: ASS.CULT.AMB.

Ragione Sociale: ASS.CULT.AMB. la città dello stretto

Filiale: MESSINA – GANZIRRI

CAUSALE: difendo lo stretto

Poi si è fatto il punto della situazione dopo l’incontro avvenuto a Bruxelles lo scorso 19 febbraio, dove i rappresentanti di tutti i movimenti del Coordinamento No Ponte hanno richiamato l’attenzione dei vertici europei sulle numerose violazioni delle normative italiane ed europee a seguito della approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto.