Si terrà a Messina il 9 gennaio prossimo alle ore 16.30, nello Spazio Saray, (via Citarella 33 tra il viale Europa e il viale S. Martino, lato monte) un’assemblea della Rete “Territorio Stretto Sostenibile” a cui sono invitate associazioni culturali, ambientaliste, forze sociali. Questa iniziativa segue a una serie d’incontri svolti in Calabria sulla base di una piattaforma programmatica di cui diamo una sintesi nel presente comunicato stampa.

L’obiettivo dell’incontro è duplice: la prima parte sarà dedicata ad interventi sull’insieme del patrimonio ecopaesaggistico e culturale della sponda peloritana; nella seconda parte della riunione, si chiederà ai rappresentanti di organizzazioni locali, impegnate nella produzione sociale di valorizzazione delle risorse territoriali, di presentare le loro esperienze e progetti, per organizzare prossimi incontri mirati su temi e contesti.

Alla fine del ciclo di incontri tra Calabria e Sicilia si terrà un convegno conclusivo.

PIATTAFORMA PROGRAMMATICA  LO STRETTO SOSTENIBILE E I SUOI LUOGHI INNOVATIVI

Lo Stretto di Messina è tornato oggi sotto i riflettori per il rilancio, improbabile quanto propagandistico, del Ponte.

L’assurdità di questo progetto obsoleto si fonda su un disconoscimento dei valori culturali e sociali dell’ambito territoriale dello Stretto.

 Ad un presunto “nulla” attuale si intende contrapporre l’idea falsamente innovativa di un “collegamento stabile tra Sicilia e Calabria” che nasce già vecchia.

In realtà, nella “Bioregione” dello Stretto sono in atto azioni sociali che promuovono programmi innovativi di valorizzazione e fruizione delle risorse del patrimonio ambientale presente, capaci di  proporsi come unica visione credibile per il futuro del Mezzogiorno, oltre che come strumento di reale transizione ecologica e di risposta alle ricadute su quei contesti della crisi ecoclimatica (Fera, Ziparo, 2016).

Solo queste nuove azioni sociali possono fornirci la narrazione di un futuro possibile, dopo il clamoroso fallimento dei modelli di sviluppo proposti per Calabria, Sicilia e Mezzogiorno, centrati dapprima sul “tutto primario”, quindi su reti di servizi, grandi poli di sviluppo industriali e infrastrutturali, urbanità diffusa. Clamorosi errori che hanno portato solo al peggioramento delle condizioni sociali e ambientali, ipercementificazioni e abnorme consumo di suolo, con lo sfascio di territori fragili e bellissimi.

Bisogna invertire la rotta rispetto alle politiche territoriali distruttive che l’Unione Europea e l’UNEP, Agenzia ambientale ONU, denunciano essere i fattori di più grave rischio per le ricadute della crisi ecoclimatica (ondate di calore,malattie e incendi ; precipitazioni concentrate con frane e dissesti).

Per far questo la rete TSS si propone di guardare ad azioni e progetti che rappresentano vere e proprie opzioni di autosostenibilità sociale comprendenti diversi settori (recupero paesaggistico, produzioni  agrorurali ecobio e creazioni di comunità di cibo con recupero dei terrazzamenenti di versante, riqualificazione di beni storico-culturali e attivazioni di percorsi ecoturistici, energie alternative ecomunità energetiche, ecc.)

S’intende fare il punto sulla recente formazione e rapida crescita di numerosi progetti e programmi, basati sulla corretta valorizzazione del patrimonio ambientale, che nel loro ampliarsi e consolidarsi, vanno prefigurando una rete di sviluppo sociale ed ecopaesaggistico per l’intera Area dello Stretto.

La rete TSS promuove le relazioni tra tali azioni e programmi, riconoscendone la rilevanza sociale rispetto ad istituzioni politiche spesso in forte ritardo nel coglierne le potenzialità positive.

Rete sociale “Territorio Stretto Sostenibile”.