Valentina Latiano di S. Giovanni Rotondo (Puglia), laureata in Giurisprudenza e Zampognara, con Paola Di Lorenzo, imprenditrice agricola, dì Tortoreto (Abruzzo). Sono le uniche Zampognare al mondo che hanno suonato in presenza di Papa Francesco. Ospiti nel programma RAI 2 “I fatti vostri” e “Sabato italiano” di New York, sperano di andare in America e Australia. Attraverso la musica popolare un messaggio di pace e speranza per tutti.

Quando si pensa alla zampogna, viene in mente la celebre  poesia del Natale del poeta Giovanni Pascoli, “Le ciaramelle”. Quel dolce suono, quell’atmosfera natalizia, in cui la fantasia del poeta viene riportata all’infanzia, ricorre prepotentemente annualmente in ciascuno di noi. Quel suono,  come filastrocca, nel poeta del fanciullino commemora la tenera magia del Natale. Anche noi all’avvicinarsi della festa più bella dell’anno ci emozioniamo al solo pensiero di quelle note. L’intervista con cui siamo in collegamento da S. Giovanni Rotondo, in Puglia, ci procura, per l’appunto, una commozione indescrivibile. Siamo uniti  via Zoom con  Valentina Latiano, una delle due uniche Zampognare al mondo, che insieme a Paola Di Lorenzo“,  ciaramellara” abbruzzese di Tortoreto, in prov. Teramo, ha avuto la fortuna di esibirsi davanti al Santo Padre.

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Sono molto conosciute per le loro esibizioni in tutto l’interland ed anche fuori per le numerose feste di piazza all’insegna della musica popolare. È stato il 4 dicembre del 2024 che le due bellissime musiciste, in udienza a Roma dal Papa, hanno suonato la “Ninna nanna”,  dedicata alla Madonna in Piazza San Pietro. Scritta da Valentina ha emozionato e cagionato gli occhi lucidi per la commozione a Papa Francesco. “Il Santo Padre, afferma Valentina, è una persona carismatica, dolce e buona, che sembra un bambino,  proprio come i suoi occhi, che sanno di umiltà e misericordia verso tutti, in particolare per i più poveri”. Dopo l’esibizione le ha invitate a continuare questa tradizione popolare, a suonare e cantare,  perchè probabilmente questa è la loro missione per un messaggio di pace e speranza a  coloro che ascoltano, riferisce Valentina. La giovane sembra un fiume in piena, con la tenerezza che la contraddistingue ci racconta che è laureata in Giurisprudenza e, pur non avendo mai studiato musica, riesce a suonare qualsiasi strumento. Dotate dell’orecchio assoluto, dopo averne comprato uno qualunque, dopo un po’ riescono a suonarlo. Valentina, così  come la Di Lorenzo, suona più di otto strumenti: oltre la zampogna, tamburelli, essendo nata come percussionista,  la chitarra battente, tra le poche donne del sud-Italia censite a suonare questo tipo di chitarra, chitarra classica, flauto, ciaramella, armonica a bocca e organetto. La Latiano sostiene di conoscere la legge della musica, ma non le note. Ora ci racconta che  Paola, imprenditrice agricola, abitando a Tortoreto, zona di campagna bellissima, dove da un lato c’è il Gran Sasso d’Italia e dall’altro il mare, vive come in un Paradiso. Anche l’abruzzese non ha mai studiato musica e suona altrettanti strumenti. All’età di nove anni Paola accompagnava i pellegrini, al Santuario di San Gabriele e con il suo organetto, con il quale ha vinto più di 100 gare, faceva ballare gli anziani abruzzesi.  Valentina, invece, nel 2016 ha dato il via al Progetto “ Le Mulieres Garganiche” donne del Gargano. È artefice e fondatrice di un gruppo di donne Zampognare. Il progetto è nato per valorizzare le donne nelle tradizioni popolari sul Gargano, perché loro non erano soltanto le destinatarie delle serenate, ma molte andavano a cantare e ballare alle serenate, sostiene. La Latiano è il perno, la leader che canta, suona e scrive canzoni; mentre Paola è il suo braccio destro con la ciaramella. Le altre componenti possono cambiare, infatti attualmente collaborano Renata Marcucci e Carmela Carriera, che suonano le percussioni, i tamburelli. La tradizione  del Gargano delle Mulieres continua la sua transumanza melodica, come protagoniste di straordinari traguardi.

Le due amiche hanno raggiunto in poco tempo grande popolarità anche grazie alla RAI. Paola e Valentina sono state ospiti, intervistate a RAI 2, con Tiberio Timperi ed Anna Falchi. La fama non si è fermata solo in Italia ma anche  all’estero, in Svizzera, persino in America, a New York. Lodate dalle Associazioni italoamericane, in particolare dalla Presidente AIAE, Association of Italian American Educators, la giornalista Cav. Josephine Buscaglia Maietta, Radio Host e Producer del programma radiofonico “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York. È stato tramite Generoso D’Agnese, che si trova a New York è tanto appassionato di musica popolare. Si sono conosciuti durante la pandemia, quando sono diventate virali con la loro musica sui social, con i loro video che hanno fatto compagnia e coraggio a tanta gente.  Da qui il ponte con la Maietta, la quale dopo aver parlato con Generoso e aver saputo dell’incontro con il Santo Padre, il giorno dopo le ha chiamate come ospiti nella  trasmissione radiofonica del “Sabato Italiano” di New York. Generoso D’Agnese, nato a Zurigo,  collabora con alcune importanti testate, il “Messaggero Sant’Antonio” di Padova, “L’Osservatore Romano” di Città del Vaticano, “America Oggi” di Norwood (New York), “La Voce Italiana” di Washington” , “L’Italo-Americano” di Los Angeles”. È stato straordinario sentire la vicinanza degli italiani all’estero, dice Valentina. Un’esplosione di emozioni. La notte di Natale le “Zampognare” sono state invitate a suonare nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie per il Bambinello Gesù di San Pio. Suonare lì ha una valenza profonda, continua la Latiano. La musica è preghiera, forse un messaggio di speranza ed arma di preghiera. Intonare le nenie per il Bambinello tanto amato dal Padre del Gargano, quello che, dopo ogni richiesta di grazia per il prossimo, andava a baciare e ringraziare, è soltanto meraviglioso, ribadisce la giovane. Anche l’incontro tra le due amiche sembra un segno di Padre Pio. Valentina suonando sui social viene ascoltata da Paola, che come richiamata da un miraggio, la chiama e scopre che è di S. Giovanni Rotondo, quella terra che, affacciata tra il suo mare e i suoi monti, ha tanto cercato e invocato con gli occhi e con il cuore in un momento difficile. La Latiano rammenta quanto abbia contribuito nella sua vita Padre Pio. Umile e molto povera era la mamma di Valentina, che non c’è più dal 2012. Non aveva neanche i soldi per raggiungere i suoi fratelli emigrati in Belgio. Grazie a Padre Pio fu presa in affidamento da alcune terziarie francescane. Cresciuta a San Giovanni Rotondo era diventata anche lei Terziaria, una piccola bimba di 11 anni, cresciuta e poi divenuta a sua volta madre di otto figli. Da qui il proposito di essere da esempio di forza, fede e speranza, ricordando sempre le parole del Santo: “La croce che ci aspetta è sempre pronta all’angolo e noi dobbiamo solo chiedere di sopportarne il peso”.  Ci confessa che è una precaria nel lavoro di insegnante, ma per amore di Padre Pio non è andata a insegnare fuori. Si è anche presa il titolo di guida turistica ed è stata chiamata per svolgere questo ruolo a San Giovanni, Nel 2003/2004 ha lavorato con un’agenzia che portava solo gruppi siciliani ed è per questo che si sente legata particolarmente alla Sicilia, che ama infinitamente.

Valentina Latiano e Paola Di Lorenzo sperano di andare presto in America, di girare il mondo con zampogna e ciaramella. Sperano di viaggiare in luoghi lontani, come l’Australia, dove tanti italoaustraliani le apprezzano. È loro desiderio far conoscere quella musica e tanti brani popolari, come la pizzica, anche attraverso le note pastorali. La nostra intervista volge all’epilogo con una serenità e profondità nel cuore in tempo di Natale dove lo spreco e il consumismo non lasciano quasi mai spazio alla riflessione e alla fiducia.

Sembrerebbe facile a dirsi, ma la concordia e l’unione in questo momento non si tramutano in  utopia, nè in  chimera. Improvvisamente si trasformano in una dolce culla di felicità, gioia e speranza per quel piccolo Bambino.  Quel piccolino che ama e vive ogni giorno nel cuore di tanti ammalati e famiglie  povere, ma anche nell’animo di chi vuole la pace e mai le guerre.