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Grande progettatore della FIAO di  New York. Si avvale di parrocchie e precettori in scuole serali di ogni distretto, per coinvolgere i giovani allo studio, sport e cucina. Obiettivo è togliere i giovani dalle insidie della strada per attività alternative  positive.

Il siciliano Giacomo Spatola, in America Jack, è nato a Paceco, in provincia di Trapani.

All’età  di 14 anni giunge in nave negli Stati Uniti con l’intera famiglia e vive nel New Jersey. Un viaggio travagliato sia perché lunghissimo, ma soprattutto per avere lasciato l’Italia, amici e parenti, per un paese a lui sconosciuto. Famiglia di modeste condizioni economiche, ma nobile d’animo e per dignità. Il padre Antonino, rinomato calzolaio e musicista. Suonava da autodidatta il clarinetto, ma era talmente bravo, che dava anche lezioni ai giovani. La madre Rosa Peralta era casalinga e la sorella Maria, più giovane di 11 anni rispetto a Jack. Nella terra dei sogni e dei giganteschi grattacieli non fu tutto facile al principio. Papà Antonio dovette andare a lavare i pavimenti in un ristorante e mamma Rosa fu assunta in una fattoria. Terribile tormento, con le lacrime agli occhi era ogni volta che doveva lasciare ad altri la figlioletta di soli due anni. Una donna d’altri tempi da ammirare,  che si era separata dai genitori e dagli otto fratelli in Italia per seguire il marito…   Sentiva lo strazio nel cuore, che le costò una brutta depressione, tuttavia sapeva che i loro sforzi sarebbero stati premiati in futuro. Orgoglioso delle fatiche degli inimitabili genitori, Jack  ha sempre considerato i loro valori come esempio da emulare. Arrivato in America non conosceva la lingua, nè la scuola forniva aiuti o classi di inglese per italoamericani. Grandi difficoltà, ma il giovane, che in Italia nelle scuole medie aveva studiato molto bene la matematica, eccelleva sia nei calcoli, che nelle altre materie. I Professori comprendevano che aveva bisogno di essere incoraggiato, così nel giro di un anno padroneggiava bene la lingua inglese, sia scritta che parlata. Il suo obiettivo era crearsi un posto rispettabile nella società studiando.

Si diploma e frequenta l’Università;  si laurea in storia mondiale americana; in seguito in Economia e commercio. Comincia a insegnare in un liceo per 10 anni e gli viene dato anche l’incarico di Preside di una scuola pubblica di Brooklyn. Un uomo che è stato sempre impegnato a favore delle comunità  locali. Sposato con  Francesca, calabrese di Pentone,  che gli ha dato due figli Stefania e Antonio e 5 nipoti, ha realizzato il sogno, di marito, padre e nonno felice. Jack, padre legatissimo alla famiglia d’origine, ostenta di aver vissuto sempre con i genitori e di non averli lasciati mai da soli. Papà muore nel 1984 per un attacco di cuore a 73 anni; la mamma, invece, longeva fino a 101 anni,  un anno fà. Direttore dei programmi in Italiano in una scuola media ha potuto conoscere la Presidente di  AIAE, Association of Italian American Educators, la giornalista Cav. Josephine Buscaglia Maietta, Radio Host e Producer del programma radiofonico “Sabato Italiano” di Radio Hofstra University di New York. La speaker Maietta ha sempre apprezzato gli italoamericani e promosso con tenacia la cultura italiana all’estero. È per ciò che Spatola, condividendo le sue iniziative, segue il “Sabato italiano” della Maietta.

Spatola è Presidente della FIAO, federazione e organizzazione per gli italoamericani; è anche membro della Commissione per i diritti umani della città  di New York. Organizza conferenze, e attività  sportive, educative e sociali, interessando financo le famiglie di lingua, colore, etnie e culture diverse. Di fine intelligenza, Spatola ritiene che lo sport sia sinonimo di disciplina, il rapporto di squadra  e rispetto reciproco, dando valore a quanto diceva il latino Giovenale, “Mens sana in corpore sano”. Jack Spatola è consultore estero per l’emigrazione della regione Sicilia. Organizza viaggi di giovani italoamericani per far visitare l’Italia agli italoamericani, soprattutto per la Sicilia. Coinvolge club e circoli, per fare conoscere i progetti Fiao.

Bay Ridge e Bensonhurst a Brooklyn, comunità  utilizzano le scuole locali per riunire i giovani. Le scuole rimangono aperte per il basket, calcio,volley, lezioni di cucina, scolastiche, ma anche aiuto e consiglio. Le scuole serali sono aperte sei giorni alla settimana tranne la domenica sera. Ogni giovane di vent’anni è accettato dalla federazione.

Il progetto vuole togliere i giovani dalle insidie della strada per attività alternative positive, ripete Jack Spatola, presidente del Consiglio di amministrazione della Fiao, federazione, che raccoglie trentaquattro organizzazioni italoamericane di Brooklyn.

Le scuole serali sono aperte sei giorni alla settimana. La Fiao  ha dieci impiegati a tempo pieno e duecento part time. Ogni scuola ha due insegnanti, una guardia, due o tre membri volontari della Fiao, e studenti universitari assistenti e persino genitori.

Circa quattromila unità, occupati in attività  sportive. Anche  programmi doposcuola, cucina, informazione sui problemi di lavoro, droga e alcolismo.

Spatola spera sempre di poter ottenere mezzi economici, poter disporre di servizi sociali, ricreativi, educativi e di lavoro futuro.

Riferisce di  ricevere fondi, ma il successo dell’iniziativa delle scuole serali lo deve molto anche al precedente sindaco di New York, David J. Dickins, che ha sostenuto con forza questo programma. L’importante è stabilire comunicazioni fra gruppi e club di italiani e italoamericani, che facciano squadra.

E’ certo che le  comunità  italiane e italoamericane potranno ottenere benefici reciproci, con un’economia ed un turismo più attivo negli Stati Uniti. Con questo quadro il Presidente FIAO è convinto che gli italoamericani potranno contribuire alla vita delle strutture governative e industriali, sia in America che in Italia, con un gemellaggio fraterno. Sarà questa l’opportunità, in cui la bandiera del tricolore e quella delle stelle e strisce potranno finalmente camminare tenendosi per mano.