giovedi 24 ottobre “Le seduzioni”

Vito Zagarrio, critico cinematografico e docente universitario, porta sullo schermo il romanzo di Lidia Ravera “Le seduzioni dell’inverno” pubblicato nel 2008

Stefano è un editore che, divorziato, ha una relazione con una giovane scrittrice della quale però non apprezza l’opera seconda. Un giorno a casa sua compare Sophie. È una cameriera che l’ex moglie gli ha mandato per mettere un po’ d’ordine nel suo appartamento. Stefano, che non si è mai veramente innamorato, inizia a provare per lei un sentimento sconosciuto.

Sin da subito, terminata la visione, viene da chiedersi come mai nessuna delle registe del nostro panorama cinematografico abbia in questi anni pensato a questo romanzo e si sia dovuto attendere un uomo per farlo diventare un film. Forse perché in fondo la figura al centro è quella di Stefano anche se poi diviene sempre più importante il ruolo di Sophie e delle altre donne che lo circondano (a partire dalla giovane scrittrice per poi andare alla ex moglie e alla proprietaria della casa editrice).

Certo è che già dal titolo ci viene offerto materiale per interrogarci. Perché l’etimologia del termine seduzione deriva dal latino e significa trarre via. Stefano viene di fatto ‘tirato via’ dal se stesso che si vede come un intellettuale non più giovanissimo ma di bell’aspetto, capace di razionalità. La freddezza che gli verrà fatta scoprire non è quella che pensava di possedere come qualità positiva ma piuttosto un profondo sentimento di mancanza, di privazione.

A portarlo a vivere questa condizione inattesa è Sophie che gli si mette a servizio senza nulla pretendere se non un tetto sotto cui stare (la ex moglie di Stefano è partita per le vacanze e non le ha lasciato le chiavi di casa, afferma). L’interesse dell’uomo nei suoi confronti crescerà progressivamente e non sarà dettato principalmente dal fatto di essere servito ma da emozioni mai provate prima.