Ieri pomeriggio, presso la sala lettura della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina è stato presentato il testo “Il mare sui muri“, scritto da Mauro Cavallaro, Ignazio Rao, Giovanni Ammendolia ed il compianto prof. Franz Riccobono, personaggio illustre e uomo di cultura che ha dato tanto alla storia cittadina.

L’evento di ieri, ben diretto dall’Avv. Tommasa Siragusa, direttrice della BRUM, è stata un’occasione per conoscere la città, vista dagli autori del testo e, soprattutto, vista dagli occhi del prof. Riccobono che, tramite gli aneddoti ed i racconti degli intervenuti, ha dato una spaccato di quello che era l’archeologia cittadina degli anni 60’/70′ grazie al Circolo Archeologico Codreanu, fondato dallo stesso Riccobono, con Andrea Bambaci Lugi Montalbano, Nicola Grassi e l’arch. Principato, anch’egli presente in sala.

Quest’ultimo ha ricordato che, proprio grazie alla passione dei componenti del circolo, si è potuta spostare di due secoli la data fondazione di Messina, grazie proprio agli studi ed ai ritrovamenti archeologici del prof. Riccobono. Difatti, molti di questi reperti, oggi, sono esposti nel museo Paolo Orsi di Siracusa. Ed ancora, come non ricordare la tomba a camera del IV secolo, scoperta dallo stesso studioso nel 1971, come ricordato, ai nostri microfoni, dall’ Avv. Ciccio Rizzo, e riportata alla ribalta della cronaca nel 2021, grazie proprio a Franz, a causa della chiusura al pubblico! Per l’accalorato ricordo, in sala, erano presenti i coautori del testo. Ignazio Rao, nel suo intervento, ha sottolineato le ricerche storiche fatte nelle cronache del post terremoto del 1908, con lettura anche dei telegrammi che l’Ing. Baratta, mandato da Roma per lo studio degli effetti del maremoto, ogni giorno inviava con la descrizione dei livelli del mare, rilevato sui palazzi.

Giovanni Ammendolia, invece, ha incentrato il suo intervento sulla simbologia presente nei palazzi messinesi, con le figure ricorrenti di delfini, ancore, conchiglie, polipi, sirene, tridenti, prua o rostro. Infine, Mauro Cavallaro si è soffermato sulla nascita del testo che, da ultimo capitolo di un libro è diventato esso stesso un testo unico, con la divisione della cartografia cittadina in quattro sezioni: Strada maestra, Via Ferdinanda, Piano Mosella e Fuori le mura. 

Il testo, in conclusione, mette a disposizione del lettore una panoramica dell’architettura messinese che, spesso, viene trascurata anche dai più attenti osservatori, non capaci di alzare gli occhi per ammirare la bellezza architettonica che avvolge la nostra città.