Buona partecipazione, ieri pomeriggio alla passeggiata a mare (fronte Prefettura), al presidio contro l’approvazione del DDL Sicurezza che rischia di travolgere il Codice Penale e la stessa Costituzione.
Una appresentanza di Cgil, Udu, Pd ha manifestato, insieme a semplici cittadini, il proprio dissenso e la preoccupazione prodotta dall’introduzione di alcuni nuovi reati tra i quali, quelli che più fanno discutere, sono:
Repressione del dissenso per punire i manifestanti che bloccano, con il proprio corpo, le strade o le ferrovie, trasformando quello che, oggi, è un illecito amministrativo in illecito penale. Ad esempio, gli attivisti del clima che agiscono in gruppo rischiano, ora, la reclusione da 6 mesi a 2 anni, oltre al pagamento di una multa fino a 300 euro.
Altra norma della discordia quella che ammette le Detenute madri, norma introdotta per colpire le borseggiatrici ROM ma che rischia di generalizzare l’applicazione, con dubbia costituzionalità della norma stessa. Difatti, ad oggi, la legge ammette il rinvio obbligatorio della pena per le madri detenute con figli fino a un anno. Il testo prevede la possibilità di non differire automaticamente la pena per queste donne, una scelta che ha suscitato molte critiche in parlamento tant’è che si parla già di una modifica per ripristinare l’obbligo di trasferire le madri con figli di età inferiore a un anno in strutture alternative al carcere, al fine di garantire condizioni più umane.
Il tutto viene inserito in un sistema carcerario che, in Italia, fa acqua da tutte le parti, con carcere sovraffollate e suicidi in carcere sempre più frequenti.
Ai nostri microfoni sono intervenuti Pietro Patti per la Cgil, Daniele David per la Fiom e Armando Hyerace per il Pd.