FILE PHOTO: The logo of Nippon Steel Corporation is displayed at the company headquarters in Tokyo, Japan in this photo taken by Kyodo May 1, 2019. Kyodo/via REUTERS/File Photo

Da Facebook prendiamo due interventi tecnici “illuminanti” sulla cruciale questione dei cavi che dovrebbero sorreggere Ponte e Traffico ..

“La “Relazione del Progettista” poteva limitarsi a poche pagine confermando che il progetto definitivo presentato era conforme al preliminare di gara.

In pratica veniva richiesto al progettista se aveva svolto correttamente il suo lavoro.

Nella Relazione non ci si è fermati però a quel poco richiesto dalla legge e considerate forse le perplessità che da più parti venivano al progetto, ormai datato, è stato anticipato in modo sibillino che nello sviluppo dell’esecutivo verrà utilizzato un nuovo superAcciaio con migliori caratteristiche meccaniche rispetto a quello del Progetto Definitivo presentato.

Non solo, per la produzione sarà emessa meno CO2; Un po’ di greenwashing è sempre utile e se si farà grande uso di piombo, che tempo addietro era praticamente vietato, meglio non accennarne.

Ma nei fatti cosa significa?

In primo luogo che variando le caratteristiche meccaniche da 1.8 a 2 GPa, questo acciaio prodotto da Nippon Steel con sigla DLP consentirà di modificare la sezione di cavi e pendini.
Se fosse stato usato per l’Akashi Bridge, dicono in Nippon Steel, avrebbe richiesto il 10 per cento dei cavi in meno.

Ma l’Akashi è a travi irrigidenti mentre il Messina è con impalcato alare con vantaggio quindi tutto da verificare.

Ad esempio da un punto di vista progettuale la rigidezza flessionale e torsionale sarà inferiore, essendo invariato il modulo elastico del nuovo superAcciaio e ridotta la sezione, rendendo quindi ancor più dubbia la rispondenza ai limiti deformativi del ponte al fine di consentirne la transitabilità nelle condizioni di ventosità previste.


Analogamente anche i ragionamenti su franco libero navigabile, deformabilità ferroviaria, stradale e quel poco che il Progetto Definitivo ancora aveva in comune con il modello aeroelastico in galleria del vento studiato altre 30 anni fa andranno interamente rivisti.

Per dirla in termini semplici il Ponte sarà molto più elastico ma nessuno oggi lo sa o lo dice.

Esprimersi su un progetto definitivo in cui lo stesso acciaio dei cavi e relative sezioni verranno modificati non sembra avere senso.

Il MIT, il MISE e la Conferenza dei Servizi comunque si esprimeranno su un progetto che anche Eurolink considera superato.

Poi sapremo come veramente si vorrebbe realizzare il Ponte.”

Ing.Emanuele Codacci-Pisanelli

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Grazie ingegnere, concordo su tutto quanto con grande competenza lei evidenzia. Ritengo che il lavoro del CS , nella direzione sviluppato, fosse pensato e mediato.
Dare l’impressione di essere rigidi passando da 13 a 68 raccomandazioni, per poi dare parere favorevole ad un progetto definitivo che per le stesse 68 raccomandazioni (secondo codice degli appalti) non è nemmeno, di massima (oggi di fattibilità).

Questo penso sia stato imposto al CS altrimenti non si comprenderebbe la incompatibilità fra le 68 raccomandazioni e la “definizione” del progetto.

Questo serviva alla organizzazione di imprese Stretto di Messina – Webuild e questo è stato eseguito da parte del CS.

In definitiva le 68 raccomandazioni servivano per scaricarsi di responsabilità e nello stesso tempo far apparire una severità (solo apparente) del CS. Severità inutile avendo poi il CS aperto la strada ai passi successivi (impossibili senza quella approvazione)

Concordo quindi con Lei, il CS più coerentemente avrebbe potuto con due righe rispondere sulla conformità, ma coerentemente alle raccomandazioni, non dare un giudizio positivo al progetto definitivo.

Prof. Ing. Antonino Risitano