A firmare l’atto questa mattina, su delibera degli ambedue consigli comunali, i rispettivi sindaci, per il capoluogo peloritano Federico Basile e per il centro calabrese Giuseppe Ranuccio, che insieme all’assessore alle Politiche culturali Enzo Caruso, al presidente del Consiglio Nello Pergolizzi e a consiglieri comunali, rappresentanti istituzionali e gruppi storici delle due città hanno ratificato il documento che suggella affinità di intenti, tradizioni e propositi tra le due località.
Una cerimonia, quella odierna, che segue la visita avvenuta lo scorso 5 agosto da parte della delegazione del comune di Messina ricevuta a Palmi dal sindaco Ranuccio.
Un rapporto di fratellanza che ci porta indietro nel tempo, in un viaggio che ci spinge fino XVI secolo: la storia narra che furono proprio i marinai palmesi a offrire medicinali e viveri ai messinesi afflitti dalla pestilenza nel 1575; fu allora che il Senato di Messina, per ricompensare tale generosità, offrì alla città di Palmi quanto di più sacro avesse mai custodito, cioè uno dei tre capelli con cui Maria aveva avvolto la Lettera di benedizione rivolta alla città. Da qui l’origine dello stretto legame che da tempo esiste tra le due città, oggi unite dal culto mariano e dalla devozione nei confronti della Vara.
Il gemellaggio è teso a porre in essere percorsi turistici nei territori di appartenenza, allo scopo di favorire e promuovere la conoscenza delle reciproche peculiarità paesaggistiche, artistiche e culturali. Una collaborazione finalizzata a ragionare su prospettive di sviluppo e obiettivi comuni a beneficio delle rispettive comunità locali e dei turisti, attraverso la creazione di un itinerario turistico, religioso e spirituale.