Prende forma anche a Messina il Comitato promotore sul referendum per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata, che vedrà sindacati e associazioni impegnati nel territorio nella raccolta delle firme di domani e dopodomani. Settimane di forte mobilitazione e iniziative quelle che attendono la Cgil e la Uil Messina, che con i segretari generali Pietro Patti e Ivan Tripodi, hanno annunciato sit-in nelle piazze, nei luoghi di lavoro e negli ospedali, dal momento che la sanità, a loro dire, sarà tra i settori più colpiti e falcidiati dall’autonomia differenziata.

Un appello alla cittadinanza per dire no a quella che dalle sigle sindacali è stata definita una “riforma profondamente sbagliata e iniqua, foriera di divisioni sociali e territoriali nel nostro Paese.” Stamane un incontro con la stampa presso la UIL Messina, nel corso del quale si è parlato senza mezzi termini dell’autonomia differenziata, definendola come una “secessione dei ricchi” che colpirà in particolar modo il Mezzogiorno, danneggiandolo e negandogli prospettive di crescita sociale, occupazionale ed economica. I sindacati hanno poi parlato di fine dell’Unità del Paese, con un arretramento di servizi, infrastrutture, sanità e istruzione e un inevitabile ritorno al passato. Come dichiarato da Patti e Tripodi, “abrogare la legge, votando sì al referendum, vuol dire offrire maggiori opportunità ai siciliani che invece verrebbero negati: è in gioco il futuro della Sicilia e delle giovani generazioni. Questa deve essere una battaglia senza confini e senza steccati politici, una grande battaglia di popolo, civiltà e democrazia, in un nome dell’Unità del Paese e dei suoi valori costituzionali di solidarietà e di equità.”

Sul comparto sanità, settore che nella nostra regione mostra già gravi e pesanti criticità, Tripodi e Patti hanno dichiarato come la campagna a sostegno del referendum sia finalizzata a difendere diritti essenziali e a bloccare l’arretramento o la cancellazione di servizi pubblici fondamentali che il nostro territorio, come l’intera Sicilia, non può permettersi. Un dissenso che già da quando il provvedimento del Governo Meloni era ancora in itinere Cgil e Uil hanno manifestato a gran voce, avviando una vasta mobilitazione nazionale che avrà nelle giornate di raccolta firme di domani e dopodomani i primi appuntamenti.

Al Comitato provinciale per il referendum hanno aderito Cgil, Uil, le associazioni Anpi, WWF, Libera, Legambiente, Arci, Udu, Legacoop, Uisp, Comunità di Sant’Egidio, Fondazione di Comunità e dei partiti PD, M5S, Sinistra Italiana, Verdi, Iv, Più Europa, Psi, Prc, Pace Terra Dignità e GD.