Una tavola rotonda sulla lotta alle infiltrazioni mafiose, sulla regolarità nel lavoro edile e su contrattazione e sicurezza: a farsi promotori la Fillea Cgil Sicilia e Messina, che sul tema hanno messo a confronto sindacalisti, magistrati, imprenditori, associazioni antiracket e giornalisti.

Per le sigle sindacali sviluppo economico e lavoro di qualità passano dal contrasto alla criminalità organizzata negli appalti, che diventa elemento fondamentale per garantire poi tutti gli altri diritti dei lavoratori, a partire da quello fondamentale alla sicurezza.

“Il nostro obiettivo- dice il segretario generale della Fillea Sicilia, Giovanni Pistorio – è mettere a confronto esperienze e iniziative per cercare di creare la rete necessaria a scardinare il sistema criminogeno, che si nutre di collusioni e corruzione, individuandolo anche quando si nasconde tra le pieghe più insospettabili della società. Siamo in una fase in cui la mafia sta intervenendo non solo nell’aggiudicazione dell’appalto ma cerca anche di condizionare tutto il sistema delle forniture che sta a monte e a valle dell’appalto”. Quello delineato è un quadro desolante, nel quale i sistemi criminali condizionano fortemente il mondo del lavoro con dinamiche di soggezione e fanno profitti a discapito dei diritti dei lavoratori.

Non diverso il commento di Mario Mancini, segretario generale della Fillea Cgil di Messina, che sulla questione è intervenuto dichiarando la massima disponibilità del sindacato a collaborare con le forze dell’ordine nella lotta alle ingerenze criminali: “è un momento determinante per la nostra provincia rispetto alle grandi opere e proprio per questo motivo, abbiamo deciso di affrontare questo tema che declineremo attraverso la lente dei risultati ottenuti tramite la contrattazione, dell’importanza della regolarità nell’edilizia, senza dimenticare cosa invece è ancora necessario fare per salvaguardare la legalità in tutto il settore delle costruzioni.”

A riguardo si è più volte sottolineato che la gran parte degli incidenti e delle morti sul lavoro accadono in contesti nei quali mancano trasparenza e regolare applicazione delle leggi in tema di lavoro e sicurezza: la battaglia per la legalità, alle cui armi siamo chiamati tutti, si configura quindi come stendardo imprescindibile nella tutela dei diritti dei lavoratori.