Davanti ad oltre 4 mila spettatori, il Messina raggiunge la matematica salvezza in un pirotecnico 2-2 contro il Potenza.

Modica che ha schierato il seguente undici titolare: E. Fumagalli; Salvo, Manetta, Pacciardi, Dumbravanu, Franco, Firenze, Zunno, Emmausso, Ragusa e Plescia. La prima azione è per la squadra di casa che, con Ragusa, crea un cross pericoloso che, però, attraversa l’area avversaria senza esito.

Il Potenza, però, al primo affondo passa in vantaggio: su corner Maddaloni è il più lesto a toccare la palla battendo Fumagalli. Il vantaggio ospite rende nervosi i peloritani. Messina che ci prova al 23′ con Zunno, ma il suo colpo di testa finisce a lato. Gli ospiti cercano il raddoppio e ci provano con Caturano ma la difesa giallorossa si rifugia in corner. Pochi minuti dopo Fumagalli si supera ancora su conclusione di Caturano e, successivamente, ci prova Hadziosmanovic.

La curva si spazientisce e piove qualche fischio verso allenatore e giocatori. L’intervallo ricarica la squadra e Modica sostituisce subito Plescia e Ragusa con Rosafio e Giunta. Il Messina è più in partita e schiaccia il Potenza nella propria metà campo trovando il pareggio con un colpo di testa di Emmausso, al 49′ minuto. Il pareggio galvanizza la squadra di casa che cerca anche il vantaggio. Al 68′ ci riprova Zunno di testa ma anche questa volta la palla finisce fuori. Ma il vantaggio viene solo rimandato di 4 minuti ed arriva dal calciatore più atteso: Salvo, veloce  a concludere a rete un passaggio ben orchestrato da Giunta. Ma non c’è tempo per gioire che, all’80’ il Potenza pareggia. La difesa giallorossa si fa penetrare sulla fascia destra ed un cross  viene calibrato sulla testa di Steffè che manda la palla sul palo più lontano, battendo Fumagalli. Gli ultimi minuti sono caratterizzati dalla paura di perdere, con un orecchio ai risultati provenienti dagli altri campi. Modica fa debuttare, negli ultimi minuti, Fumagalli Jacopo, per la prima volta in campo. Sul fischio finale esplode la gioia dei tifosi che ora aspettano una programmazione seria da parte della società.

Da registrare qualche coro, in curva,  contro il presidente Pietro Sciotto, che, già dopo la sconfitta di Catania, aveva paventato la possibilità di vendere.

La tifoseria e gli sportivi sperano di non trascorrere un’altra estate come la precedente, con il rischio di non iscrivere la squadra fino alla scadenza, per una piazza che merita palcoscenici degni della propria storia.