Gabryella Suriani, la tigre della canzone italiana, internazionale pop-rock, fino all’America, Australia e Cuba, alla conquista del mondo.
Un’avvincente intervista da Como con Gabryella Suriani, collega l’Italia con l’America e l’Australia.
Singolare artista che ha girato il mondo, cominciando dalla Germania, America, Canada fino a giungere a Cuba.
Da segnalare i “Live” con importanti Broadcasting Radiofonici e Televisivi, la canadese CHIN Radio e TV, protagonista in concerti all’estero.
Felicissima di essere nostra ospite, la “cantante prodigio” che a soli 11 anni aveva partecipato ad un Festival canoro, “La mandorla d’argento” piazzandosi ai primi posti, ne ha fatto tanta di strada. Una vera” mangiatrice del palco”… come gli ammiratori la definiscono. Produttrice di sè stessa, gestisce i suoi impegni artistici personalmente con grande professionalità. È ritenuta una pop star, che abbraccia vari generi, Dance commercial, Disco music, Lounge, Commercial house, Jazz funk, Jazz fusion, Rhytm & Blues, avendo accettato una dura gavetta. Ha realizzato molti tour ed essere stata la corista di tanti cantanti famosi italiani e internazionali. Tante le soddisfazioni negli anni! Ci ricorda la selezione come semifinalista al noto concorso di Castrocaro Terme, insieme alle colonne della musica Laura Pausini, Siria e Silvia Salemi.
Giunge una grande occasione in RAI, dove vince nella trasmissione televisiva di Paolo Limiti. Il cantante-autore-presentatore la nota come sicura “stella della canzone italiana”. Quando nel 2001 sta per approdare a Sanremo, presentato da Simona Ventura e Tony Renis, con la sua casa discografica “Virgin”, qualcosa va storto, perché le case discografiche quell’anno erano indipendenti. Furono ritirati i cantanti della categoria giovani e tutto andò in fumo. Anni difficili nel suo percorso… Essendo “figlia di emigranti”, si sente vicina agli italiani all’estero, agli italoamericani e italoaustraliani, che tiene stretti nel suo cuore, considerandoli il suo orgoglio. L’essere stata ospite con le sue canzoni a Radio Hofstra University di New York nella trasmissione radiofonica “Sabato Italiano”, della giornalista italoamericana, Cav. Josephine Buscaglia Maietta, vuol dire aver raggiunto un grande obiettivo. Si ritiene contenta di essere stata da bambina anche protagonista di una famosa pubblicità con la De Fonseca. I genitori dopo la prima fase del Festival a 11 anni, la costringono a godersi la sua adolescenza. Il tutto fino ai 17 anni, quando Gabryella Suriani, che non ha mai smesso di amare la musica, riprende l’attività canora. Si trova insieme ad una miriade di giganti, come i Dik Dik, I Camaleonti, Paolo Mengoli, Marco Armani, Equipe 84 e persino gli amatissimi Al Bano e Romina Power. Poi tra gli artisti stranieri a Toronto, incontra il cantante Mica, mito dei giovani. Chiamata per un Tour in Canada, sfiora una tournée a New York, nel New Jersey, tuttavia non si arriva ad un contratto finale, per accordi tra le parti. Ora spera di essere chiamata per dare il suo contributo italiano alla “Metropoli delle Luci USA”, suo sogno che vorrebbe si realizzasse presto. Grande vocalità quella della bella e brava Suriani, tale da essere definita dagli esperti critici, “The Tiger of the song” la tigre del palcoscenico. Considerata capace di “mangiarsi il palco”, grazie alle sue magnanime doti vocali e alla sua sicurezza ed esperienza con il pubblico, che per lei va incantato e divertito. Gabryella è una donna risoluta, valida e versatile, non conosce l’autotune, perché fa leva solo sulle sue straordinarie corde. Sa attingere da professionisti e anche dai dilettanti, perché guarda ogni sfaccettatura di qualunque artista. Odia l’invidia e sgomitare per trovare la sua strada. Attualmente è in procinto di fare una tournéé in Australia, dopo aver riunito in Dicembre le Federazioni Abbruzzesi nel mondo e aver fatto un collegamento augurale mondiale. La “fuoriclasse mondiale” spera che la sua voce italiana sia da stimolo e forza per gli italiani all’estero. Incita i nostri compaesani in terra straniera a non dimenticare le radici che li legano al tricolore, ai sentimenti e agli affetti che rendono l’Italia, terra peculiare d’amore.