Il Sindaco di Novara di Sicilia, Dott. Girolamo Bertolami, ha annunciato che a partire da oggi 11 aprile 2024 darà vita ad una nuova protesta pacifica, inizierà infatti lo sciopero della fame per manifestare contro l’inerzia
relativa ai lavori della S.S. 185 al Km. 31+800 nel territorio di Francavilla di Sicilia.
Nel videomessaggio il Sindaco ha ripercorso quali sono stati gli avvenimenti salienti che si sono succeduti a partire dal 3 dicembre 2022, quando un’alluvione ha provocato gravi danni su due punti della S.S. 185 (Km 14 + 800 e Km 31 + 800) creando notevoli disagi per la vita quotidiana e lavorativa dei cittadini di Novara di Sicilia, di Fondachelli Fantina e di Francavilla di Sicilia fino ad arrivare alla situazione attuale.
In questo momento i lavori di ripristino della strada statale sono stati consegnati alla ditta appaltatrice che ha portato alla chiusura totale di questa vitale arteria di collegamento tra la zona tirrenica e la zona ionica provocando un pesante isolamento per i paesi sopra citati e soprattutto difficoltà economiche – organizzative per le imprese attive in questi territori, visto che questa situazione di crisi dura ormai da sedici mesi.
Purtroppo nonostante i lavori siano stati consegnati, ormai un mese fa, non hanno avuto inizio, peggiorando la già difficile e non più sostenibile condizione nella quale si trova il territorio.
“Ancora una volta mi ritrovo costretto ad intraprendere un’iniziativa eclatante, davecchio sessantottino, per cercare di ottenere lo sblocco di una situazione che mette in grave difficoltà particolarmente il mio comune, Novara di Sicilia, quello di Fondachelli
Fantina e di Francavilla, considerando che grazie alla mia precedente colorita protesta, sono riuscito ad ottenere l’inizio dei lavori presso il Km. 14 + 800.
Non è più tempo di tergiversare, è necessario avere delle risposte definitive.
Inizierò lo sciopero della fame, a oltranza, sotto stretto controllo medico, fino a quando non ci sarà un serio e concreto cambiamento rispetto allo scenario attuale”, dichiara Bertolami, “esigiamo rispetto, non possiamo far morire un Borgo che vive anche di continui scambi con tutto il versante ionico” .