Si è svolto ieri, presso il Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni, il convegno dal tema “Nauloco tra storia e cartografia”, organizzato dall’ Association Europèenne Des Enseignants sez. Messina, il cui presidente, Prof.ssa Caterina Pugliese, ha introdotto e coordinato i lavori.
Tra i relatori sono intervenuti: il dott. Giovanni Feminò, il quale ha disquisito sulla sua teoria secondo la quale il Nauloco era una Polis ed aveva sede a Marmora, tra le alture di Policara ed il Piano di Comi. A fondamento della propria teoria pone le fonti che individuano il sito ad occidente del Phalacrium e, soprattutto, l’antico tracciato della Consolare Valeria, nella cui parte occidentale era situato il luogo.
La prof.ssa Di Paola, invece, ha incentrato il suo intervento sugli aspetti storici della questione, contestando, in parte, il concetto di “battaglia del Nauloco” poiché , nella realtà dei fatti, la vera battaglia si svolse in mare aperto, dove, il 3 settembre del 36 a.C. la flotta di Sesto Pompeo, figlio di Gneo Pompeo Magno, si è scontrata con quella di Marco Vipsanio Agrippa, ammiraglio di Ottaviano. La docente universitaria, inoltre, ha evidenziato che è sbagliato parlare di Polis laddove una fonte come Cicerone si limita ad indicarlo come un “sito” o “piccolo insediamento”. Sulla posizione del sito in località Marmora, la Di Paola ha affermato che l’ipotesi del dott. Feminò è valida e plausibile ma, ad oggi, in assenza di evidenze archeologiche è difficile darne certezza.
Infine, la prof.ssa Polto ha cercato di documentare la localizzazione dell’insediamento mediante la cartografia storica, facendo un excursus storico-geografico, identificando il 1400 come anno fondamentale per la cartografia, allorquando Manuele Crisolora scappò da Costantinopoli per stabilirsi a Firenze, portando con sè dei codici greci contenenti la geografia di Tolomeo con 27 carte geografiche che, poi, verranno copiate dai regni di tutta Europa. La docente ha visualizzato, mediante presentazione in PowerPoint, tra tante cartine d’epoca, la prima testimonianza cartografica del Nauloco, risalente al 1584 ad opera di Ortelius, con una immagine cartografica molto particolare. Il tema ha appassionato una vasta platea di spettatori tra docenti e semplici appassionati di storia romana, con la viva speranza di avere, presto, scoperte archeologiche che portino ad una reale e certa individuazione del sito del Nauloco.
A fine evento sono intervenuti, ai nostri microfoni, i relatori del convegno.