Mario Monterosso, l’artista internazionale del rock’n’roll e blues. Il chitarrista, cantautore, attore di teatro, siciliano emigrato per l’arte in America.
A Memphis, negli States, dopo aver incontrato Priscilla Presley, moglie di Elvis, ha chiuso il cerchio magico.
Ha vissuto per trent’anni a Trecastagni, Catania , si è trasferito a Roma, dove è rimasto per altri quindici anni.
Adesso vive a Memphis, nel Tennessee, negli States, città famosa per la musica, rock’n’roll e per Elvis Presley mito da sempre.
Negli anni ‘80 un revival e circa tre anni or sono ha conosciuto Priscilla Presley, moglie di Elvis. Come chiusura di un cerchio, come incontrare il “re mondiale del rock”. In seguito, proprio a Memphis, c’è stata una cerimonia spettacolare, in cui era presente Priscilla e Mario, Direttore musicale. Chitarrista d’eccellenza, può vantare circa trentadue partecipazioni discografiche.
Interessante negli anni il tour nel 2004. Con l’artista Carmen Consoli, che lo ha riconosciuto musicista di enormi qualità. Il Virgilio-guida della sua carriera è un personaggio, incrociato nel percorso, che gli ha fatto comprendere la sua via artistica. Si tratta di Tav Falco, ovvero Gustavo Antonio Falco, musicista, regista e attore statunitense, oltre che performer. Ha girato tutta l’Europa per i suoi concerti ed ora si trova a Bangkok. Con Falco, Monterosso, ha assaporato la sua seconda patria, l’America ed insieme la Sicilia madrepatria, fuse insieme. Ha prodotto per Falco sei album, e in lavorazione il settimo, dove emerge, sulla scia di “We are the world”, il brano “Simple Song Freedom”. Qui ha realizzato un video, progetto umanitario per i paesi colpiti dalla guerra. Vicino alla comunità italoamericana, il musicista ricorda l’incontro con il Deejay siciliano, artista internazionale indimenticabile, scomparso da qualche tempo, Sal Palmeri. Si sente grato, attraverso la trasmissione radiofonica “Sabato Italiano di Radio Hofstra University di New York, di avere avuto vicino il pilastro della comunità italoamericana, la giornalista Cav Josephine Buscaglia Maietta, grande sostenitrice della cultura italiana in America. Il suo cammino è stato difficile per le traversìe della vita. Fare il musicista in Sicilia parte da un sistema hobbistico. È all’età di 10 anni, nell’anno 1982 che perde il papà. Una spada dalla punta arroventata trafigge il cuore del piccolo Mario, che tanto lo adorava. Tutto prende un colore diverso, dall’azzurro cielo si passa ad un viola scuro, che offusca, dilania, comprime il cuore. Pur, tuttavia, pochè qualcuno ci guarda da lassù, parte da lì il suo percorso . Di buona famiglia, papà Avvocato e mamma Direttrice didattica, insomma idee davvero circoscritte all’impiego pubblico.
Mario vanta di aver studiato Legge, di essere stato Cancelliere per 2 anni presso il Tribunale di Catania e 14 anni a Roma.
La musica lo avvince. È aria che lo fa respirare. Si rende conto di non poter vivere, se non di musica. Un percorso di studio prima da autodidatta, poi approfondito negli studi con gli anni, al contrario della sorella, che ha studiato musica classica. Per varie coincidenze fortuite incontra per la prima volta nel 1988 l’artista che gli cambia la vita, Tav Falco, che incrocerà a Roma, in occasione della registrazione di un disco. In quella circostanza, Tav stava cercando un bravo chitarrista. Viene fuori il nome di Monterosso. Prescelto, parte per una tournée in America. È stato il primo apriporta per gli USA, che gli riconosciuto un grande talento. Non potendo più gestire l’impiego pubblico con i viaggi in giro per il mondo, decide di licenziarsi. La gioia dell’artista è stato il supporto materno. La libertà di avergli fatto scegliere liberamente il suo futuro, anche il certo per l’incerto. La benedizione di mamma è stata il vigore di avviare una carriera al di là dell’Oceano. Se ne è andata per sempre tre anni fa, lasciando un vuoto incolmabile. Il terzo mentore è Dale Watson di Music Group texas boogie, che gli ha fatto girare tutta l’America e gli ha riconosciuto tanti crediti, come produttore. Gli chiediamo cosa vorrebbe dal futuro. Si ritiene persona felice, sebbene con tanti sacrifici. Vorrebbe suonare e regalare al suo pubblico la sua musica, la gioia, poter sognare e fare arrivare dentro l’anima il sound che lo fa felice. Un difetto-pregio, dichiara, è essere troppo rigido con sé stesso. Ai giovani musicisti che si avvicinano alla musica intima prima di tutto di studiare, di leggere spesso un libro, di ascoltare musica, di credere in sè stessi e di non aver paura degli ostacoli. La Sicilia è una terra talentuosa. Mario si augura che finalmente ci sia un’apertura mentale a 360’ e che tanti talenti siciliani siano riconosciuti in tutto il mondo.