La posta in gioco è davvero alta, più disuguaglianze meno servizi e diritti in Sicilia
“I cittadini e le cittadine della Sicilia pagheranno un prezzo altissimo sotto i colpi del progetto autonomia differenziata voluto dal Governo Meloni. Un progetto scellerato che in questi mesi abbiamo contrastato, anche con altre associazioni, e continueremo a farlo”, il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti annuncia una nuova stagione di mobilitazione nel territorio contro quel “disastro” che produrrà l’attuazione dell’autonomia differenziata. “Forse ancora non sono ben chiari gli effetti negativi che si avranno su settori cruciali come sanità e istruzione, ma anche sulla mobilità e sull’economia e i diritti di cittadinanza in genere”, dichiara Patti.
La crescita delle disuguaglianze e dei divari Nord-Sud, le risorse sottratte alla Sicilia, infrastrutture e servizi carenti, settori fondamentali come la sanità pubblica in profonda crisi, sono stati tra i temi affrontati nel corso dei lavori dell’Assemblea generale della Cgil Messina che si è svolta oggi alla presenza del segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino. “Proprio ieri con un’iniziativa promossa dalla Cgil e da una rete di associazioni, abbiamo rilanciato la battaglia per contrastare il progetto spacca-paese del governo e per una generale inversione di rotta delle politiche nazionali che stanno penalizzando pesantemente la Sicilia”, fa presente Mannino che ricorda come ammontano a quasi 5 miliardi le risorse sottratte alla Sicilia dal governo nazionale e come con l’autonomia differenziata si perderà un ulteriore miliardo e mezzo l’anno.
La Cgil Messina rimarca come la posta in gioco sia davvero alta: più disuguaglianze, meno servizi, meno risorse per affrontare le emergenze sociali, meno diritti per i cittadini e le cittadine delle regioni meridionali. “Meno diritti a partire da quello alla salute”, sottolinea il segretario generale della Cgil Messina Patti che osserva: “invece di investire sulla sanità pubblica, di risolvere le attuali criticità che riguardano ad esempio gli ospedali del territorio si pensa ad accrescere le difficoltà nell’accesso alle cure e nell’esigibilità di diritti costituzionalmente sanciti”. “La nostra mobilitazione contro l’autonomia differenziata – prosegue – va di pari passo con la difesa e il rilancio della sanità pubblica e per questo già a partire dalla prossima settimana metteremo in campo nuove iniziative per il potenziamento delle strutture sanitarie nel territorio. Il 17 febbraio, insieme alla Uil, terremo un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza del comprensorio tirrenico sul presidio ospedaliero di Milazzo”.
La Cgil Messina rileva come il progetto di autonomia differenziata non dà speranza di crescita ai territori più deboli. “Oggi l’Inps – aggiunge il segretario generale della Cgil Messina – in occasione della presentazione del rendiconto sociale provinciale ci dice che a Messina il tasso di disoccupazione è il doppio rispetto a quello nazionale e che il lavoro è sempre più povero, una condizione che abbiamo denunciato e rispetto alla quale il governo risponde con tagli e scelte che vanno nella direzione di arretramento dei diritti. Scelte che non aiutano ad invertire il trend negativo delle opportunità occupazionali e dello spopolamento”. La Cgil Messina evidenzia, inoltre, come accanto al tema dell’autonomia differenziata e tra le priorità ci sia quello di adeguate politiche industriali dalle quali passa lo sviluppo del territorio.