Allestita nei locali dell’elegante Palazzo Ciampoli, la mostra itinerante sui Cinquant’anni di Storia dei Bronzi di Riace curata da Carmelo Malacrino, direttore uscente del MArRC, rimarrà a Taormina ancora fino al 28 febbraio.
Ormai celeberrimi e facenti parte dell’iconografia culturale tradizionale del nostro paese, si tratta, com’è noto, di due uomini molto alti, entrambi probabilmente imbracciavano uno scudo, ormai perso, e avevano – secondo gli studi condotti – un’arma offensiva nella destra abbassata, si trovano ambedue nella posizione a chiasmo, tipica dell’arte scultorea greca, con gli arti incrociati.
Immediatamente accolti dalla voce di Mia Martini, le immagini video di Teche Rai mostrano la giovane cantante reggina di allora (era il 1981) intonare la splendida Piccolo uomo al cospetto delle due sculture, da poco ubicate presso il MArRC.
Fotografie, immagini e video mostrano le fasi di recupero e restauro delle imponenti sculture, un percorso a ritroso che rende possibile appagare curiosità sul rinvenimento delle due opere, sulla loro valorizzazione e salvaguardia.
Era il lontano 16 agosto 1972 quando le due statue furono rinvenute nel mare di Riace dal subacqueo Stefano Mariottini, di lì a poco il primo processo di restauro, avviato tra il 1975 e il 1980 a Firenze, al fine di rimuovere dalla superfice bronzea i detriti ormai fusi con i connotati dei due greci, soprattutto nella regione del viso. I lavori proseguirono successivamente nei laboratori del museo di Reggio dal 1992 al 1995 e furono conclusi tra il 2010 e 2013 nella sala allestita presso la sede del Consiglio Regionale della Calabria. Le statue sono ad oggi ritenute originali, risalenti al V secolo a. C. e ciò che risulta altrettanto peculiare è che forse si è trattato della più importante scoperta archeologica subacquea del Novecento.
Un percorso semplice e accattivante, che arricchisce l’offerta culturale nella perla dello Ionio per gli appassionati di arte e cultura.