Rivendicare i diritti delle donne in materia di autodeterminazione, promuovere iniziative in loro difesa, organizzare mobilitazioni nel territorio, con occhio sempre attento alla prevenzione: sono questi gli obiettivi del documento presentato stamane nei locali della Cgil Messina e frutto di una rete fatta di sindacato, coordinamenti donne, associazioni contro la violenza sulle donne e attivismo femminista.
Ad accomunare i membri di ciascuna realtà l’impegno profuso a sostegno della libera scelta e dei diritti delle donne, con particolare attenzione alla legge 194 e alla sua applicazione. È di ieri pomeriggio l’incontro svoltosi nella sede della Camera del lavoro e avente come tema il diritto alla salute e alla sicurezza delle donne, occasione durante la quale è stato possibile tracciare una mappatura dell’applicazione della legge 194 nell’area metropolitana: sono stati illustrati, numeri alla mano, modalità e contesti che ostacolano lo svolgimento del servizio di interruzione volontaria di gravidanza IVG e, contestualmente, si sono delineati i percorsi da intraprendere.
Esito di questo momento di riflessione, un documento condiviso sull’IVG, che, come si legge nello stesso, “è considerato dalla legge italiana un servizio sanitario volto alla salvaguardia della salute psichica e fisica della gestante che ha scelto, in ragione della propria libertà di autodeterminazione, di non portare avanti una gravidanza. L’IVG, inoltre, è riconosciuta quale servizio sanitario rientrante nei cosiddetti LEA, livelli essenziali di assistenza, il che comporta che non sia derogabile e che debba essere garantito dalla sanità pubblica gratuitamente a tutte le persone sul territorio che ne facciano richiesta.” E ancora: “Alla luce di quanto sopra espresso, quindi, appare impensabile che l’accesso all’interruzione di gravidanza sia ancor oggi ostacolato, reso di fatto un privilegio per colore che possono permettersi di spostarsi dal luogo in cui vivono e pagare prestazioni sanitarie private.”
La rete, che intende dunque garantire l’aborto libero e sicuro, è solo l’ultima delle diverse iniziative disposte nell’ambito del lungo percorso di difesa e sostegno della libertà femminile. Il documento arriva, infatti, dopo diverse azione intraprese da singoli, sindacati, collettivi, coordinamenti donne e realtà associative, che con petizioni, presidi ed esposti hanno sempre fatto fronte comune per denunciare quanto accade in città. Messina, infatti, conta un solo ginecologo non obiettore di coscienza in servizio presso il Policlinico, unica struttura ospedaliera dove è garantito il servizio di interruzione di gravidanza; a questo medico, peraltro prossimo al pensionamento, si aggiungono i neo assunti dottori operanti sempre nel nosocomio Gaetano Martino con contratto di lavoro a tempo determinato, la cui precarietà, però, non consente di assicurare pienamente il servizio. Fondamentale, a riguardo, il contributo di “Non Una di Meno”, collettivo transfemminista che, in virtù del suo impegno nella lotta contro disuguaglianze e discriminazioni di genere, nei mesi ha accompagnato, fisicamente in ospedale e psicologicamente infondendo sostegno morale, numerose donne nell’inter per l’IVG.
Necessario, dunque, a parere della rete, un intervento risolutivo, che si ponga a contrasto di un momento storico in cui i diritti femminili tanto a fatica conquistati sembrano essere stati messi in discussione; funzionale a tale scopo, una mappatura della situazione che fornisca una lettura mirata del servizio IVG e del funzionamento dei consultori presenti nel distretto. E sempre per garantire il diritto alla libertà e all’autodeterminazione, la rete chiede nel documento condiviso l’assunzione di medici non obiettori in numero tale da garantire il servizio IVG, la de-mecalizzazione dell’aborto farmacologico, maggiori campagne di de-criminalizzazione dell’aborto, una ricognizione puntuale sulla presenza di obiettori nei contesti ospedalieri e nei consultori e, in ultimo ma non importanza, un’informazione capillare sul tema, che si avvalga anche di sportelli specifici ad accesso gratuito.
Presenti questa mattina in occasione della presentazione del documento condiviso Marcella Magistro, segreteria Cgil Messina, Gabriella Messina, segretaria Cgil Sicilia, Elvira Morana, responsabile per le politiche di genere Cgil Sicilia e il collettivo Non Una Di Meno.