Quella del Cinema Lux è proprio una bella storia per iniziare il 2024, la storia della Messina che non si rassegna, la storia della Messina che si impegna e realizza!
Ci sembra importante rilanciare una riflessione che Francesco Torre, una delle anime principali dell’avventura Lux-Cineforum, ha consegnato ai social.

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“Quello che vedete in foto è un termostato digitale. Ce l’abbiamo in tanti all’interno dei nostri appartamenti. E allora perché lo pubblico?

Forse in molti sanno che nel febbraio del 2022 il Cineforum Orione ha riaperto una sala cinematografica dismessa del centro storico di Messina, il Cinema Lux. Lo ha fatto nel periodo storico peggiore della storia dell’esercizio cinematografico, nell’immediato post Covid, tra mascherine, termometri e controlli vaccinali. E lo ha fatto grazie alla notizia di un contributo pubblico da parte della Regione Siciliana che avrebbe coperto al 100% le spese di ristrutturazione.

Io ho seguito la cosa prima come progettista e poi come programmatore, e il Lux per me è diventata praticamente una seconda casa.

Ma cosa è successo in questi due anni? E’ successo che del famigerato contributo regionale il Cineforum allo stato attuale non ha ancora ricevuto nemmeno un centesimo (e non mi interessa adesso recriminare) eppure il cronoprogramma degli impegni è stato comunque rispettato: un nuovo impianto elettrico, un nuovo impianto per la sicurezza, un nuovo sistema di biglietteria, l’acquisto di un proiettore digitale e adesso – e qui il motivo della foto – finalmente un nuovo impianto di climatizzazione. Tutto con risorse interne, senza inaugurazioni da parte di sindaci e assessori, senza cedere di un millimetro sulla proposta culturale, e ripeto culturale, proposta ai soci e alla città, senza mecenati e – lo dico anche per rassicurare chi ci vuole bene – senza contrarre debiti.

Quella del Cinema Lux è proprio una bella storia.
Ed è bella perché non è una storia di eroismo, di folle coraggio, di gesti fuori dall’ordinario. E’ una storia semplice, di conquiste quotidiane, di sorrisi, di piccoli e grandi obiettivi.
E soprattutto è una storia che rivela che tante volte sottovalutiamo le nostre possibilità credendo che senza un aiuto esterno non ce la potremo mai fare, e che solo messi alle strette ci rendiamo conto di quanta forza ci sia dentro un’idea e dentro una passione.

Ecco: questo termostato è il “caldo” regalo che ci ha portato quest’anno la Befana.

Non sempre, ma tante volte basta crederci!”