Giovedì 16 novembre volantinaggio e venerdì 17 presidio. Inoltre, lunedì 20 sciopero in Sicilia e partecipazione alla manifestazione in programma a Siracusa
Anche nel territorio messinese è forte la mobilitazione per chiedere al Governo di cambiare l’iniqua manovra finanziaria e per ottenere misure che alzino i salari e diano risposte alle difficoltà sociali ed economiche. Cgil e Uil hanno lanciato una mobilitazione per contrastare provvedimenti che non fermano il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offrono alcun futuro ai giovani; al contrario si realizzano pesanti tagli sociali e nessun intervento sulla precarietà in un quadro di politiche che penalizzano pesantemente il mondo del lavoro e il Mezzogiorno. Per Cgil e Uil vi è necessità di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, per estendere i diritti.
Cgil e Uil Messina giovedì 16 novembre alle ore 10 terranno un volantinaggio al mercato Vascone di Messina, venerdì 17 alle ore 10, nella giornata dello sciopero nazionale del pubblico impiego, del comparto della conoscenza, dei trasporti, è previsto un presidio con le categorie sindacali davanti alla sede Inps messinese di Via Garibaldi. Il tema della previdenza, la protesta contro misure che peggiorano la Legge Fornero è centrale nella mobilitazione di Cgil e Uil.
“Ridurre le disuguaglianze e rilanciare la crescita è assoluta priorità, soprattutto nei territori del Sud, invece si va nella direzione opposta che punta a penalizzare ed impoverire il lavoro, non dare prospettive ai giovani, tagliare e non investire in settori importanti come la sanità e i servizi pubblici”, dichiarano i segretari generali della Cgil Messina, Pietro Patti, e della Uil Messina Ivan Tripodi.
Lunedì 20 sarà sciopero in Sicilia con la manifestazione in programma a Siracusa che vedrà la partecipazione delle organizzazioni sindacali territoriali. “Una mobilitazione – aggiungono Patti e Tripodi – anche per nuove politiche che puntino allo sviluppo dell’industria con la necessaria attenzione sulla transizione ambientale ed energetica coniugata con l’aspetto sociale della materia, per creare nuova occupazione, nonché per utilizzare le risorse del Pnrr e dei fondi strutturali europei che devono essere spese tutte per lo sviluppo e la crescita dei territori più fragili e per fermare l’emigrazione e lo spopolamento. Per affrontare i gravi problemi di questi territori, compreso quello messinese, dalla sanità, all’istruzione, alla disoccupazione”.
Si sciopera e si scende in piazza – dicono Cgil e Uil Messina – anche per dire ancora no all’autonomia differenziata, al progetto del governo Meloni, che mette a rischio diritti fondamentali nelle regioni più deboli del Paese.