Arcigay Makwan scrive al Sindaco sul “disagio Sociale”

Gli stati riconoscono il diritto di ogni individuo ad un livello di vita adeguato  per sè e per la propria famiglia, che includa un alimentazione, un vestiario ed un alloggio adeguati, nonchè al miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita.”

“Questo è quanto la nostra Costituzione Italiana sancisce in merito alla possibilità di condurre una vita quanto più possibile dignitosa. Con il provvedimento legislativo che il Governo in carica ha emanato in danno ai poveri a giugno u.s. con l’eliminazione dell’unico sostegno valido a favore delle/i bisognose/i, il RDC, si è avuto come risultato che, solo ad Agosto 2023 e solo nella città di Messina, centinaia di famiglie sono state gettate nella disperazione, ed a Gennaio 2024 si prevede che i numeri cresceranno ulteriormente, mentre non ha visto ancora la luce la fatidica soluzione alternativa millantata dal Governo o, per meglio dire, dalla politica dei palazzi. Molte persone non abili al lavoro e con gravi patologie, come ricordato da qualche consigliera Comunale, ma anche molti abili al lavoro – aggiungiamo noi – che, pur potendo lavorare, il mercato non offre loro possibilità diverse da lavoretti in nero che dire sottopagati minimizza, stanno vivendo un grave disagio economico e sociale, e, si sa, la storia c’è lo insegna, quando un popolo viene affamato, giustamente si ribella o è costretto a trovare espedienti per vivere e tutta la società ne paga le conseguenze. Comprendiamo che quest’atto scellerato della politica dei piani alti che colpisce le fasce popolari spinge inevitabilmente i/le cittadin* a volgere lo sguardo e la mano verso la realtà politica locale che, per il ruolo che ricopre, non può esimersi dal rispetto di quanto la Costituzione recita. Esiste un detto che vogliamo riportare in siciliano: “CU AVI A PANZA CHINA NUN CUNSIDIRA A CHIDDU CHI L’AVI VACANTI” [chi ha la pancia piena non considera chi c’è l’ha vuota]. La cosa più grave è che a soffrirne maggiormente sono e saranno bambini e bambine, e questo lascerà nella loro mente un ricordo indelebile, ed è vergognoso che nel 2023 cittadini e cittadine debbano elemosinare un pasto, in barba a quanto scritto costituzionalmente e da quanto recita la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Le Associazioni che sul territorio operano attraverso le poche risorse in possesso non possono sostituirsi ad una politica strutturata che ragioni su provvedimenti a lungo termine, né ai doveri di questa, né tantomeno sono in grado di assorbire la mole di richieste che si fa sempre più consistente per i motivi sopra esposti. Quest’associazione, che da circa due anni ha avviato, in rete con altre realtà locali, uno sportello sociale/salute e di ascolto sul territorio, assiste ogni giorno a crisi di  disperazione di famiglie e singoli individui e cerca di rispondere attraverso le esigue risorse a disposizione alle richieste che vengono manifestate, di concerto con le realtà di cui si faceva menzione poc’anzi. È sufficiente? Naturalmente no. La politica deve necessariamente intervenire, senza proclami o comunicati stampa sensazionalistici, di questo o quella consiglier*, o con i “vedremo”, “faremo”, “provvederemo”, di altr* che rivestono cariche decisionali, mentre le persone soffrono la fame e un disagio quotidianamente. Frasi e comunicati che hanno il sapore della beffa, specie quando giungono in prossimità delle festività natalizie o di una campagna elettorale qualsiasi. Come Associazione, nel nostro piccolo e per quanto possibile, continueremo a fare la nostra parte, ma facciamo un appello a chi in Città ha il potere decisionale assegnato dal popolo sovrano:. Signor Sindaco, Signor* Assesor*, Signor* Consiglier*,  c’è un emergenza sociale, perché di questo trattasi (solo chi non vuole vederla non la vede) che va dalla necessità della casa per molti – e non tocchiamo questo argomento perché molto meglio noi fa e continua a fare l’Unione Inquilini -, passando all’emergenza lavoro, cibo, vestiario, etc.. In emergenza si  attuano provvedimenti adeguati specie nel caso del cibo.                                 

                                                                PERTANTO

 CHIEDIAMO che venga avviato un iter a sostegno di tutte quelle persone e famiglie che stanno soffrendo a causa di quanto sopra esposto e che venga fatto nel minor tempo possibile. “

Comitato Provinciale Arcigay Makwan Messina aps.