Proveniente dal Sud-Italia, dal pop alla pop-opera, l’italoamericano, con una storia di origini tra Sicilia, Puglia e Molise.

Più di 33 eventi internazionali in America fino ad Ottobre.

Una boccata di freschezza ci coinvolge, quando intervistiamo l’italoamericano Vittorio Di Carlo, cantante italiano della pop-opera/crossover, quel genere di musica leggera o rock con brani lirici. Ci comunica di essere originario di Serracapriola, provincia di Foggia, in  Puglia. Da bambino è sempre stato appassionato di canto, partecipando a molti concorsi canori in Italia; a 7 anni  già vincitore del festival “La scarpetta d’oro”. Vittorio si è trasferito nel Connecticut in America, all’età di 30 anni nel 2010 e nel 2014 ha di nuovo ripreso a coltivare la sua passione per il canto. Ha studiato alla Hartt School of Music dell’Università di Hartford, perfezionandosi in “Bel Canto” e ama condividere la sua passione per la musica operistica pop italiana. Dopo il trasferimento in America, ha cantato in festival italoamericani ed anche in eventi privati ​​in Connecticut, New York, Massachusetts, New Jersey e West Coast. Nel 2021 Vittorio finalista del prestigioso Festival NYCANTA che è andato in onda sulla TV italiana internazionale Rai Italia e Rai 2 con il suo brano “DOMANI”. Adesso la canzone è presente su tutte le piattaforme digitali. Le recensioni di Vittorio Di Carlo segnano 5 stelle, altamente consigliate nei suoi social media. Si ritiene innamorato della musica classica italiana e di grandi cantanti, Domenico Modugno, Massimo Ranieri, Claudio Villa, Andrea Bocelli, Luciano Pavarotti, Mario Lanza, Il Volo, Engelbert, Tom Jones o canzoni napoletane come O Sole Mio , Torna a Surriento, Caruso, Nessun Dorma. Non si dimentica la sua predilezione per il  “The voice”, Frank Sinatra con My Way, Dean Martin con That’s Amore. Il nostro italoamericano è stato definito “The Graceful Tenor”. La voce di Vittorio è calda, avvolgente e penetrante, come piace al pubblico mondiale. Per conoscerlo meglio bisogna ricordare che in Italia aveva studiato e conseguito il titolo di Infermiere; in America, oltre alla passione canora svolge il lavoro di Manager di  Laboratorio di analisi. Come giunge in America Di Carlo? Si dice che a volte il destino fa dei brutti scherzi, ma per lui il destino è stato meraviglioso. Ci conferma che la sua storia è come una favola. Nel 2005 i suoi genitori per il 25’ Anniversario di matrimonio decidono di andare in America. In aereo è necessaria la compilazione di moduli con le proprie generalità, dunque si trovano in difficoltà con l’inglese. Fatalità, seduti accanto ad una famiglia che parla un po’ la lingua italiana, che riscontra il loro ostacolo. Sarà la loro figlia, Teresa, ad aiutarli alla compilation. Inizia una simpatica amicizia, tanto che tra risate e chiacchiere, la zia di lei chiede ai festeggianti le nozze d’argento, se per caso abbiano un figlio celibe. Il padre fa vedere una bella foto di Vittorio e ne chiede altrettanto una a Teresa con mail e numero di cellulare. Ritornati in Italia, dopo aver raccontato tutto al figlio, da agosto inizia tra i due ragazzi una conoscenza. Nell’anno 2000 non tutti avevano internet, ma con Internet point potevano vedersi e parlare in web-cam. Capiscono di piacersi e per Natale, Vittorio comunica alla sua dolce americanina che una settimana dopo sarebbe arrivato in America. Teresa è incredula, ma il giovane, come un condottiero, pianta il tricolore nel Connecticut ed ivi rimane. Da simpatia si trasforma in grande amore, dal quale con il matrimonio nascono Arianna 8 anni, Giulia 5 anni e Nico 2 anni, tre splendidi bambini. Il cantante ha voluto mantenere le tradizioni, dando alla prima figlia il nome della suocera Irene e della sua mamma Anna, da qui Arianna; la seconda figlia porta il nome della macchina preferita da lui in quel periodo ed il maschio come il padre. È così che la bella Teresa comprende la passione irrefrenabile del marito per la musica. Gli regala dei corsi, cosicché si diploma nel Belcanto. Viene definito, dunque, “Crossover”, non solo per la sua potente voce, ma perché la pop-opera che va forte in America, lo vede protagonista. Inizialmente racconta che il suo primo impatto con la lingua è stato duro, specialmente a causa della sua scarsa conoscenza.

L’AMERICA offre, tuttavia, dei corsi speciali per gli emigrati, iniziando da quello base-elementare, a quelli avanzati. Vittorio ha potuto sfruttare sul lavoro la sua certificazione di Infermiere e per poter aumentare di grado ha dovuto studiare meglio l’inglese che lo ha aiutato a parlare speditamente. Dopo un anno circa la lingua non è stata più un ostacolo. Gli chiediamo cosa gli manchi dell’Italia. Lui sostiene  “The life style, infatti in America è tutto go, go, go, tutto frenetico, mentre gli manca la tranquillità dell’Italia. La cucina non gli manca, in quanto la moglie, di origini per metà siciliane, di Canicattini Bagni, prov. Siracusa e per metà molisane di Campobasso, cucina bene all’italiana. Ci sono inoltre molti ottimi ristoranti italiani, dove vengono offerti buoni piatti tipici italiani e del Sud- Italia. Adora le canzoni italiane e il suo cavallo di battaglia è “Il mondo” di Jimmy Fontana”. È tutto quel mondo italiano meraviglioso, ricco di ricordi, di radiosi sentimenti,  che si porta dentro. Si ricorda perfettamente i profumi e gli odori della sua terra, che lo rendono più italiano che mai in America, dove insieme agli italoamericani si sente custodito, protetto, insieme a coloro che vivono le sue stesse sensazioni nella seconda patria U.S.A. Vittorio avverte il bisogno di cantare in italiano, ma anche in pugliese e tarantelle. Nelle serate alterna anche canzoni siciliane, Ciuri, Ciuri; La luna ammenzu ‘u mari, a dimostrazione dell’affetto incondizionato per il sud-Italia e saluta affettuosamente i siciliani in America. Il 5 Maggio 2023  è stato invitato a cantare l’inno Italiano e la sua canzone DOMANI al Consolato Generale di New York grazie al Cav. Josephine A. Maietta la quale ogni anno organizza una cerimonia per l’Association of Italian American Educators come promozione della lingua e della cultura Italiana. Gli chiediamo i suoi impegni futuri, tra i suoi numerosi trentatré show a New York, Washington, New Jersey, con entusiasmo ci illustra l’evento Columbus. Sorridendo ci parla del personaggio più peculiare da lui incontrato, la bravissima Cav. Josephine Buscaglia Maietta, conduttrice e Promoter della trasmissione radiofonica “Sabato italiano” di Radio Hofstra University di New York, conosciuta tramite la moglie Teresa. La straordinaria Presidente AIAE, a settembre 2023, sarà sostenitrice del I Festival ItaliAmerica, il 30 settembre a Rocky Hill in Connecticut, dove non mancherà la cultura italiana, le tradizioni, balli, tarantelle, canti e il cibo italiano. La bella intervista con il Crossover si conclude con la promessa e la speranza che un giorno definitivamente possa tornare alle sue radici in Italia. Invita le istituzioni ad aiutare i giovani a trovare sul territorio nazionale un lavoro certo e dignitoso, affinché l’America sia solo un lieto porto di soggiorno turistico. Grandi successi futuri, dunque, a Vittorio Di Carlo!