Un incontro pieno di ricordi e di poesie in siciliano quello che si è svolto lunedì pomeriggio al caffè letterario Avignone, e che ha visto l’associazione culturale Asas ricordare i versi del grande poeta siciliano Ignazio Buttitta, uno degli ultimi grandi poeti della nostra terra che hanno scelto di esprimersi in dialetto.
All’incontro sono intervenuti i membri della associazione culturale, presieduta da Flavia Vizzari; gli interventi hanno visto la recita di alcune composizioni poetiche dell’autore interpretate da Angelo de Marco, e le relazioni di Paolo Costa e Pier Paolo La Spina. Ampio spazio alle riflessioni personali degli intervenuti all’evento; un momento di grande coinvolgimento emotivo, sostanziato anche dai ricordi di chi lo ha potuto apprezzare dal vivo negli anni d’oro della sua produzione letteraria. Ignazio Buttitta, ricordato per l’impegno sociale che lo ha visto protagonista, ha tradotto in versi un intero secolo di storia, politica, intellettuale della Sicilia, radicandosi nelle cause e nelle conseguenze del disagio economico delle classi subalterne. Concepiva con chiarezza la letteratura come visione che diviene ragione, coscienza dell’ascoltatore e del lettore.Nato a Bagheria, in un contesto permeato dal cancro della mafia, Buttitta aderisce al Partito Comunista negli anni Venti, di cui diventa uno degli esponenti di spicco, e allo stesso tempo coltiva l’amore per la poesia scrivendo alcune raccolte in versi dialettali. Le sue poesie sono nate per essere recitate davanti ad un pubblico che può “sentire” il calore della passione che lo anima. Il suo ricordo rimane vivo in coloro che si fanno carico delle problematiche sociali del nostro tempo.