Fra tremila e cinquemila persone a Torre Faro, molti i giovani, con striscioni e bandiere per protestareper dire un deciso NO al Ponte e cento SI alle opere per lo sviluppo e la salvaguardia del territorio.

Sono ricomparse le t-shirt con la scritta “No al Ponte”. In un sabato che anticipa l’estate, a Torre Faro, in tanti  sono scesi in piazza per dire “no” al progetto, per dire che al Sud  serve altro, a cominciare dalla messa in sicurezza del territorio e per ricordare che quella che viene definita la più grande opera di ingegneria manca ancora di elementi fondanti, quali: l’impatto ambientale, la resistenza dei metalli impiegati, valori economicamente significativi sul ritorno economico  e quindi sulla sua stessa utilità̀.

In strada coloro ai quali non risulta comprensibile l’accanimento pro-Ponte anche da parte di un grande sindacato come la Cisl, tifosi di un’opera “fantasma”.

Potenziare strade, autostrade, porti, aeroporti con i soldi già stanziati dal Pnrr e mettere seriamente la Sicilia al centro del Mediterraneo è quello che chiede il movimento: “Perché all’economia vera del Ponte non frega un bel niente.

Non abbiamo bisogno di cattedrali nel deserto e nemmeno di un’opera irrealizzabile che nasce già vecchia ma di sviluppo economicamente sostenibile“.