Fino a mercoledì 10 maggio l’Istituto Verona Trento ospiterà una delegazione di studenti dell’Istituto “Gloria Fuertes” di Andorra, nell’ambito del progetto Erasmus Plus. Il gemellaggio ha come obiettivo quello di unire due culture differenti, due nazioni e istituti scolastici molto diversi, ma uniti nell’inclusione e nell’utilizzo di nuove metodologie didattiche per i ragazzi autistici o con disabilità.
Ieri mattina nell’aula magna dell’Istituto Verona Trento si respirava aria di festa, gioia e allegria. Tutto merito del progetto Erasmus Plus che ha portato al gemellaggio della scuola di via Ugo Bassi con quella pubblica speciale Gloria Fuertes di Andorra, in Spagna. Giunto alla sua seconda edizione il progetto mira a uno scambio culturale, didattico e umano tra ragazzi messinesi e spagnoli accomunati da disabilità come la sindrome dello spettro autistico.
Alla conferenza hanno partecipato anche la dirigente scolastica dell’Istituto Gloria Fuertes, Carmen Dolores Oriol, l’assessore comunale alle politiche sociali Alessandra Calafiore, il tecnologo del Cnr Irib di Messina Antonio Andrea Arnao, la delegata alla Funzione Strumentale alla disabilità del Verona Trento professoressa Marialuisa Ascari e il delegato per i progetti europei per l’istituto professore Massimo Amara.
“Con questo progetto l’Istituto che dirigo ha l’obiettivo di contribuire a creare una società fatta da giovani che includono e non emarginano chi ha bisogno di particolari attenzioni -ha sottolineato soddisfatta la dirigente scolastica Simonetta Di Prima- è una sfida difficile lo sappiamo bene, ma io e tutti i professori da anni ci impegniamo affinché questa scommessa sia vinta”.
Gli studenti spagnoli che in questi giorni hanno visitato i monumenti più importanti di Messina e goduto delle bellezze paesaggistiche, mercoledì saranno guidati nella sede del Cnr Irib per vedere i progressi tecnologici nell’assistenza ai ragazzi: dall’utilizzo dei robot, all’ausilio di dispositivi smart di tele-assistenza basati su tecnologie Internet of Things (IoT) per una maggiore inclusione sociale, percorsi per i bimbi con sindrome autistica con trattamenti di efficacia consolidata come l’Esdm, l’Early Start Denver Model inventato in America da Sally Rogers per il trattamento precoce. Seguiranno dimostrazioni pratiche su algoritmi di intelligenza artificiale (IA), ed in particolare su un modello che proverà ad interpretare il fenomeno Long-life Mate, ovvero una ricerca che valuta la compatibilità tra due individui misurando alcuni tratti della personalità. Infine, saranno illustrati i progetti per possibili diagnosi in futuro nel Metaverso o terapie per diagnosticare i disturbi del comportamento alimentare con l’uso di biosensori e realtà immersiva.