E’ un traguardo tutto da godere quello che si appresta a vivere la città di Agrigento che sarà la Capitale italiana della Cultura 2025 anche grazie al progetto Diodoros. L’iniziativa oltre a rendere fruttuosi i terreni espropriati a contrasto dell’abuso edilizio, impegna i detenuti nel coltivare la terra.

Miele, capperi e pistacchi oltre a tutti i frutti che una terra ricca come quella girgentina può offrire a cittadini e soprattutto turisti che nel 2025 si troveranno a visitare la Capitale della Cultura 2025. A questo mira il progetto Diodoros che attraverso l’esproprio di terreni confiscati all’abuso edilizio, recupera il paesaggio impegnando nel lavoro della terra persone che hanno l’espiazione della pena al posto della detenzione.

Partendo da un esproprio generalizzato degli anni 80, in associazione con i privati, sono stati recuperati almeno 500 ettari di terremo riconvertiti per avere prodotti che dopo il recupero del paesaggio fossero anche prodotti di qualità. Il tutto è stato realizzato grazie a convenzioni pubbliche e private con cooperative di persone che curano il disagio sociale.

A lanciare un appello forte e chiaro a tutti i cittadini e non solo è stato l’ Archeoclub D’Italia: “Agrigento Capitale della Cultura 2025 è una grande opportunità di slancio. Ritornino in Italia ed in questo caso, in Sicilia – ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – i beni archeologici culturali che sono parte del patrimonio italiano ma che invece sono in musei sparsi per il Mondo. Penso ad esempio agli argenti di Paternò che sono a Berlino o ancora all’Epigrafe della Iulia Florentina che è al Louvre di Parigi”.

“Agrigento è stata proclamata Capitale della Cultura Italiana 2025. Ora noi dobbiamo essere così bravi nel trasformare la cultura – ha affermato Francesco Miccichè, sindaco di Agrigento – i valori culturali che noi abbiamo, in economia, in turismo. Agrigento è una città d’arte che ha la Valle dei Templi. Agrigento ha un centro storico che è meraviglioso, ha la Cattedrale, ha la biblioteca Lucchesiana, ha Santa Maria di Grecia. Stiamo realizzando il Museo Multimediale dove si spiegherà ai turisti non solo la storia millenaria, anche come visitare la città e poi raggiungere la Valle dei Templi”.

“Verranno messe in campo tutte le azioni, unitamente agli altri Comuni, utili alla valorizzazione, fruizione e tutela dei siti di attenzione e d’interesse, come la Scala dei Turchi, al fine di promuovere il territorio Agrigentino – ha dichiarato Santina Lattuca, sindaco di Realmonte – culla di tradizioni storiche e culturali, dove la bellezza è al centro di tutto. Ringrazio l’Archeoclub per il grande contributo dato e del contributo che continuerà a dare, in direzione della “Bellezza”.