È stata inaugurata sabato pomeriggio la mostra dal titolo “Anatomia dell’anima. Le forme dell’essere” dell’artista palermitano Vincenzo Magro, curata da Mariateresa Zagone.
Si tratta di 14 lavori in grafite che seguono la linea della perfezione classica del disegno anatomico in dialogo con parti non finite che catturano l’attenzione dello spettatore.
“Le mie ricerche – dice l’artista Vincenzo Magro – partono da uno studio molto approfondito della anatomia umana, proprio perché sono Cultore della materia alla Accademia di Belle Arti di Palermo. Il corpo è diventato un mezzo per esprimere, soprattutto attraverso i volti, quello che era un pensiero, una ricerca non solo tecnica ma anche sentimentale verso queste rappresentazioni che, d’impatto, possono sembrare lavori nei quali c’è una ricerca spasmodica della perfezione, ma dietro c’è molto altro”.
“Le parti del corpo sono molto descrittive, presentate in maniera lenticolare, quadi accademica potremmo dire. Stiamo parlando di un artista che, essendo Cultore della cattedra di Anatomia, ha già in mente il modello da realizzare. La ricerca interessante di questo artista è quella di mettere insieme questo aspetto e quello del non finito, che crea il cortocircuito visivo e attira maggiormente lo spettatore. Anatomia dell’anima è un ossimoro perché la ricerca fa parte della sua anima.